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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"In sei mesi oltre 1600 richieste", i numeri del Pronto intervento sociale: "Raddoppiati servizi di accoglienza"

Il bilancio del Comune relativo al primo periodo di attivazione del programma per il contrasto alla marginalità adulta, attivo h24 con la collaborazione dei servizi socio-sanitari istituzionali, le forze dell’ordine e le associazioni di volontariato

Difficoltà economiche, fragilità abitativa, immigrazione: sono questi i motivi più diffusi alla base delle condizioni di marginalità sociale tra gli adulti. E' quanto emerge dai dati raccolti nel primo semestre di attività del PIS, il Pronto intervento sociale avviato dal Comune di Bari.

Il Pronto Intervento sociale

Il servizio di Pronto Intervento Sociale, attivo 24 ore su 24 con la collaborazione dei servizi socio-sanitari istituzionali, le forze dell’ordine e le associazioni di volontariato, rappresenta una sorta di “termometro sociale” della città e garantisce interventi urgenti rivolti a ogni area di emergenza sociale (famiglia, minori, anziani, senza  dimora, immigrati, donne vittime di violenza).  L’80% delle persone beneficiarie degli interventi del PIS - emerge dai dati - è di sesso maschile. Tra questi, il 66% sono migranti e la fascia più colpita dal bisogno insiste tra i 25-50 anni.

L'assessore Bottalico: "Raddoppiati i servizi di accoglienza notturna e diurna"

“Avere una reportistica sempre aggiornata ci permette di approfondire i livelli e le cause di marginalità presenti in città, oltre che pianificare al meglio gli interventi - spiega l’assessora al Welfare Francesca Bottalico -. Oggi sappiamo che occorre integrare la programmazione ordinaria e sviluppare azioni e interventi innovativi, realistici, adeguati al bisogno delle persone che vivono le condizioni di disagio più gravi, se si vuole ottenere risultati di crescita e inclusione dei soggetti coinvolti. Ad esempio, sappiamo che è necessario effettuare investimenti sulle politiche e i servizi che mettano al centro dell’intervento la casa per poi sviluppare percorsi individualizzati che favoriscano il rientro nel circuito della società attiva. Per questo abbiamo raddoppiato i servizi di accoglienza notturna e diurna, rafforzati dalla sperimentazione di forme innovative di cohousing attraverso l’autogestione nelle case di Comunità”.  

Infine, a una settimana dall’avvio delle attività dell’Unità di strada, il nuovo progetto finanziato dal Comune di Bari, sono stati resi noti i primi dati relativi agli interventi: 21 nei confronti di persone senza dimora e 35 per la prevenzione delle dipendenze.  
 

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