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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta disastro ferroviario, il Procuratore: "Indagini avanti con rapidità. Nessun segno di frenata"

Il pm Giannella ha fatto il punto della situazione a un mese esatto dal tragico scontro sulla linea Corato-Andria in cui morirono 23 persone. Dai rilievi sarebbe emerso che i macchinisti avrebbero potuto fare ben poco per evitare lo schianto

"A distanza di un mese mi sembrava doveroso fare il punto sulle indagini, contemperando le esigenze dell'inchiesta con quella del diritto alla informazione della opinione pubblica". Stamattina il Procuratore della Repubblica di Trani facente funzioni, Francesco Giannella, ha incontrato i giornalisti nel corso di una conferenza stampa a un mese esatto dall'incidente ferroviario sulla linea Andria-Corato, in cui morirono 23 persone. Il magistrato ha ricevuto i familiari delle vittime in un incontro da lui definito "molto toccante". Giannella, a capo del pool composto dai pm Ruggiero, Catalano e Pesce, ha affermato che le indagini "stanno proseguendo speditamente" anche grazie all'apporto di Polfer, Squadra Mobile di Bari, Gdf e Noif, il Nucleo operativo incidenti ferroviari istituito nel 2010 dopo l'incidente di Viareggio.

Nel registro degli indagati, al momento, vi sono sei persone: la presidente e legale responsabile di Ferrotramviaria, Gloria Pasquini, il direttore generale dell'azienda, Massimo Nitti, il direttore di esercizio, Michele Ronchi, il capotreno Nicola Lorizzo e i capistazione di Corato ed Andria, Alessio Porcelli e Vito Piccarreta. Secondo i magistrati, i macchinisti non si sarebero accorti che stava sopraggiungendo l'altro treno. Dai rilievi non sarebbero emersi segni di frenata o di manovre d'emergenza. Dall'esame delle scatole nere, inoltre, emergerebbero dati non sincronizzati cronologicamente. Tutto ciò renderebbe più difficile, ma non impossibile, la ricostruzione puntuale, secondo per secondo, delle ultime fasi prima dello schianto.

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