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Cronaca

Tablet e connessioni in dono ai ragazzi in difficoltà per seguire le lezioni: ai tempi del Coronavirus la didattica si fa solidale

L'iniziativa 'Wel.Com.E. Lab' coinvolge le comunità studentesche di 4 scuole a Bari, Bitonto, Triggiano e Molfetta. La cooperativa sociale Occupazione e Solidarietà ha lanciato il progetto da febbraio dello scorso anno, ma si è dovuta 'scontrare' con la pandemia

Il diritto allo studio deve essere garantito a tutti, anche a chi non può permettersi - in tempo di pandemia - di accedere allo 'smart learning', ovvero al modello di scuola a distanza che è stato introdotto anche nel Barese a fine febbraio. È l'assunto da cui è partito il progetto 'Wel.Com.E Lab - Laboratori di Welfare di/per Comunità Educanti', che ha deciso di sostenere con attrezzature elettroniche le famiglie in difficoltà nel territorio barese.

Tablet e sim per la connessione donati alle famiglie bisognose

Come? Attraverso il comodato d'uso di device elettronici e dispositivi di connessione internet per seguire da casa le lezioni. A partire da aprile sono stati 61 i tablet e 56 i dispositivi (o le sim) con abbonamenti a internet. Una spesa totale di 15mila euro per donarli alle comunità scolastiche di tre istituti nel Barese, ovvero il 27° Circolo didattico 'Duca D'Aosta' di Bari, l'Istituto comprensivo 'Manzoni Poli' di Molfetta, il 1° Circolo didattico 'N. Fornelli' di Bitonto. "Gli strumenti forniti, al termine dell’anno scolastico - spiegano dalla cooperativa sociale Occupazione e Solidarietà, coordinatori dell'iniziativa - verranno donati alle scuole per essere utilizzati sia alla ripresa dei laboratori in presenza, sia, oltre il termine del progetto, per le esigenze scolastiche".

Il progetto 'Wel.Com.E. Lab'

L'iniziativa solidale permetterà così di proseguire fino al termine dell'emergenza Covid, le attività previste dal progetto 'Wel.Com.E Lab', attivo da febbraio del 2019 e finanziato per mesi dall'Impresa sociale 'Con i bambini' nell'ambito dell'iniziativa 'Resto a casa ma imparo ugualmente'. Nel breve termine le azioni volevano quindi supportare le scuole coinvolte nel progetto nel far fronte alle criticità legate all’emergenza sanitaria ed all’implementazione di azioni di didattica a distanza.

Tra le azioni pensate ci sono ad esempio educatori professionali, messi a disposizione degli studenti più fragili per fornire un supporto socio-educativo durante le lezioni, e una piattaforma di socializzazione (chiamata 'Welcome lab@casa') dove vengono condivisi materiali educativi collegati alle tematiche dei percorsi laboratoriali 'Edu Lab', che vedono coinvolti i minori inseriti nel progetto. Nella rete di istituti dell'iniziativa c'è poi anche il primo Circolo didattico 'Don Bosco' di Triggiano, dove sono stati organizzati laboratori a cadenza settimanale, a cui hanno partecipato 80 minori. "Si tratta di incontri di carattere educativo e di socializzazione - spiegano dalla cooperativa - attraverso la piattaforma di videoconferenza, incontrando gli esperti e realizzando le attività sotto la guida in remoto dei nostri operatori. È una occasione in cui i bambini possono vivere momenti di socializzazione diversi, in maniera stimolante e creativa, anche con i loro genitori, coinvolti nelle attività".

Sono due gli obiettivi perseguiti dal progetto: il potenziamento delle competenze dei minori (attività laboratoriali educative e formative, caratterizzate da innovatività e interdisciplinarietà, con rinforzo delle competenze digitali e Stem) e la promozione e la valorizzazione delle comunità educanti (percorsi e servizi di supporto alla genitorialità e interventi di contrasto all’esclusione sociale ed economica). "Il modello di intervento è stato pensato a partire dalle peculiarità dei contesti territoriali, sociali e lavorativi in cui operano tutte le realtà aderenti alla partnership - si legge nella descrizione - sintetizzabili nel concetto chiave di ‘marginalità’, fisica e urbanistica (periferie e periferizzazioni), economica e sociale (rischi di povertà educativa ed esclusione sociale), che caratterizza l’area di attività, costituita dalla cosiddetta cintura metropolitana di Bari". Le attività previste dal progetto coinvolgono ben 740 minori - di età tra 5 e gli anni, in condizione di fragilità socio-culturale e/o a rischio povertà educativa - e 306 nuclei familiari - anch'essi in condizione di fragilità socio-economica e a rischio di esclusione sociale - nei quattro comuni della provincia, grazie al supporto di 129 insegnanti e 48 operatori social.

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