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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Uccisa e nascosta in un armadio: chiesta condanna a 23 anni per il compagno

Il 33enne Marco Basile è accusato dell'omicidio volontario della compagna, la 48enne Donata De Bello, trovata senza vita nell'abitazione della coppia a Madonnella il 13 luglio 2017

Una condanna a 23 anni di reclusione è stata chiesta dalla Procura di Bari per il 33enne barese Marco Basile, a processo per l’omicidio volontario e l’occultamento del cadavere della compagna, la 48enne Donata De Bello. La richiesta è stata formulata al termine della requisitoria nel processo che si sta celebrando dinanzi alla Corte di Assise di Bari. 

La donna fu trovata nella casa del quartiere Madonnella in cui la coppia viveva, il giorno successivo alla morte: il corpo della donna, che presentava ferite di arma da taglio, fu trovato il 13 luglio 2017 chiuso in un armadio della camera da letto, avvolto in un cellophane e in un tappeto e legato con delle corde.

Secondo le indagini dei Carabinieri, coordinati dal pm Giuseppe Dentamaro, Basile avrebbe ucciso la compagna dopo un violento litigio, colpendola con una coltellata alla giugulare. A dare l'allarme fu il padre del ragazzo, che insospettito per i comportamenti del figlio aveva deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine. Rintracciato nel giro di poche ore, il 33enne fu portato in carcere in stato di fermo ed è da allora detenuto.

Nel processo sono costituiti parti civili i quattro fratelli e l’ex marito con il figlio minorenne della vittima, rappresentati dagli avvocati Nicola Quaranta e Giuseppe Romano, che hanno chiesto risarcimenti danni fino a un milione di euro ciascuno.

Hanno invece chiesto l'assoluzione i difensori dell’imputato, gli avvocati Stefano Remine e Massimo Guarini: secondo la loro ricostruzione, era la vittima ad impugnare il coltello e quindi sarebbe stato un fatto accidentale. Il processo è stato rinviato al 13 maggio per repliche e sentenza. 

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