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Ecomafie 2012: Bari è la quarta provincia per crimini ambientali

La regione Puglia dopo Campania, Calabria e Sicilia è tra le più colpite dai crimini ambientali secondo il rapporto presentato oggi da Legambiente. Bari, Foggia e Lecce tra le prime dieci province italiane

"La Puglia rimane nella parte alta della classifica, forse non da scudetto ma sempre in zona Champions” così, con un paragone calcistico, commenta il procuratore della Repubblica di Bari Antonio Laudati i dati di Legambiente sulle Ecomafie presentati oggi a Bari. La Puglia è infatti con 3.345 infrazioni accertate e con un aumento dei reati del 9,7%, alla quarta posizione nella classifica dell'illegalità ambientale, subito dopo le altre regioni tradizionalmente a presenza mafiosa: Campania, Calabria e Sicilia. L'assessore alla qualità dell'Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro, spiega come questi dati “non testimoniano che in Puglia ci sono più reati che altrove, ma che se ne scoprono di più grazie al lavoro straordinario ed efficace delle forze dell’ordine” e sollecita affinchè anche i reati contro l'ambiente vengano considerati reati penali in modo che "possano essere assegnate pene adeguate".

In aumento secondo i dati presentati dal presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini, sarebbero in particolare i reati contro il patrimonio faunistico, gli incendi boschivi, i furti delle opere d’arte e dei beni archeologici mentre triplicano gli illeciti nel settore agroalimentare.  Diciotto sono le amministrazioni comunali sciolte per infiltrazioni mafiose solo nei primi mesi del 2012, per reati legati al ciclo illegale del cemento e 5.284 gli illeciti relativi al ciclo dei rifiuti.

Nel ciclo illegale dei rifiuti, la Puglia scende invece al terzo posto, subito dopo la Campania e la Calabria, con il 30,9% di reati in meno, 441 persone denunciate e 250 sequestri effettuati. La maggior parte delle infrazioni accertate si concentrano a Bari (105), Lecce (104) e Foggia (94); province queste, che si piazzano rispettivamente al quarto, nono e ottavo posto tra le province italiane con il maggior numero di infrazioni ambientali.

Proprio sui rifiuti la Puglia assume un ruolo di primo piano in particolare nello smaltimento dei pneumatici per i quali sono state sequestrate discariche  per una superficie di oltre 500mila metri quadri. Questi vengono spediti in Asia come scarti e reimportati come prodotti finiti e rielaborati senza però che siano stati lavorati con alcuna precauzione per la salute dell'ambiente e dei lavoratori.

Un ruolo particolare se lo ritaglia inoltre il racket degli animali “La criminalità organizzata – spiega Laudati – ha una predilezione particolare per tigri e cavalli”, ed è infatti terza la Puglia con  909 infrazioni accertate,  890 persone denunciate e 406 sequestri effettuati. Le province di Foggia e Bari sono in particolare zone dove i combattimenti clandestini fra cani sono molto diffusi, mentre in tutta la regione sono diffuse le corse clandestine di cavalli che vengono spesso dopati e poi inseriti in un sistema di macellazione clandestina che coinvolge Molise e Campania.

“I crimini ambientali - ha concluso poi il procuratore Laudati - colpiscono tutti indistintamente ei processi più che contati vanno pesati. La procura di Bari si è attivata da tempo con una sezione destinata soltanto ai problemi ambientali per combatterli più efficacemente ma è importante che anche i media facciano la loro parte dando la giusta luce a questo tipo di crimine”.

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