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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Scuola, primato negativo per Bari: seconda in Italia per edifici a rischio

Nel rapporto "Ecosistema scuola" di Legambiente che misura la qualità di strutture e dei servizi delle scuole il capoluogo pugliese si piazza al secondo posto nella classifica relativa al rischio

Edifici vecchi, sempre meno fondi per la manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza, pochi e lenti passi in avanti sul piano dei servizi. E' la situazione della scuola italiana, fotografata dal XIII rapporto "Ecosistema Scuola" di Legambiente, che misura la qualità delle strutture e dei servizi degli istituti scolastici di 96 capoluoghi di provincia.

BARI, MAGLIA NERA PER LA SICUREZZA - Per quanto riguarda la Puglia, si rilevano in particolare due dati degni di nota. Nella classifica nazionale, Lecce, al 23° posto, è la prima città del sud per qualità. Bari invece si colloca al 67º posto. Ma il dato più preoccupante sul capoluogo pugliese riguarda il livello di rischio: Bari è fra le città più deficitarie, al secondo posto in Italia, dopo Trapani e prima di Catanzaro. La valutazione del rischio riguarda in particolare l'esposizione a fonti d’inquinamento interno come l’amianto e il radon, fonti d’inquinamento atmosferico, elettromagnetismo, inquinamento acustico e industriale.

GLI EDIFICI SCOLASTICI IN PUGLIA - Più in generale, in Puglia, il patrimonio immobiliare scolastico risulta per il 51,26% costruito prima del 1974 con una percentuale del 10,69% edificato tra il 1991 e il 2011. Nessun edificio costruito secondo i criteri della bioedilizia, solo un 1,05% con criteri antisismici. Gli edifici che hanno goduto di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni sono il 37,04% mentre quelli in attesa di interventi di manutenzione urgente sono ancora il 40,61%. Sotto la media nazionale il dato sugli investimenti per la manutenzione ordinaria, poco sopra quello per l’ordinaria. Sul fronte degli investimenti per la manutenzione straordinaria si riscontra un generale calo in Italia, come anche in Puglia dove sono stati investiti € 10.793,36 contro i 15.918,37 dell’anno scorso. Sulla manutenzione ordinaria nel 2011 ha sensibilmente migliorato gli investimenti: € 10.540, 12.

I SEGNALI POSITIVI - In un panorama generale che vede la Puglia nella parte bassa della classifica, come tutte le regioni meridionali, ci sono comunque dei segnali positivi. In particolare, buona è la situazione dei servizi: le scuole servite da scuolabus sono il 55,07%, il 13,57% è dotato di impianti ad energia rinnovabile. Sono il 20,77% i pasti interamente biologici serviti nelle mense, contro i 5,95% a livello nazionale,  anche se  la  media  dei  prodotti  biologici  nei  pasti  (50%)  risulta  tuttavia  inferiore  a  quella  nazionale  (59,29%).

GLI INTERVENTI NECESSARI - "Per migliorare le condizioni dell’edilizia scolastica – sottolinea Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – Legambiente chiede il monitoraggio costante degli edifici, risorse versate con continuità alle scuole e una ridefinizione delle competenze e dei ruoli degli Enti per completare definitivamente l’anagrafe scolastica. Se da un lato cresce la consapevolezza dell'importanza dell'edilizia scolastica come infrastruttura strategica del nostro Paese dall’altro occorre, però, andare oltre l'emergenza per parlare di come devono essere le nostre scuole del futuro: sicure, in classe energetica A, belle, educative e aperte al territorio. Per far questo bisognerà innanzitutto svincolare dal patto di stabilità gli interventi destinati alla messa in sicurezza delle scuole e poi avviare un dialogo con Ministero, Enti locali e soggetti della società civile per definire linee guida comuni verso le quali indirizzare la programmazione degli interventi e le risorse destinate ai nostri edifici scolastici".

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