Sfrattato e con la moglie malata, costretto a vivere in un locale senza luce né gas
E' la storia, denunciata dal segretario nazionale della Confail inquilini, Michele Ladisa, viene da Bitonto. Ma diventa il simbolo di un'emergenza abitativa sempre più diffusa e pressante
Padre e figlio 28enne disoccupati, madre malata di diabete mellito con gravi problemi respiratori e cardiaci. Difficile andare avanti, senza un lavoro, i medicinali da comprare e l'affitto da pagare. Tanto che alla fine, inesorabile, è arrivato lo sfratto per morosità. E così la famiglia in questione si è ritrovata senza un posto dove andare, e per non rimanere per strada ha accettato una soluzione 'di emergenza': occupare in tre un locale-deposito di 10 metri quadri, senza acqua né luce né gas né bagno né aria e lanciare nel frattempo un appello chiedendo aiuto a concittadini e istituzioni locali.
La storia viene da Bitonto, e a denunciarla è il segretario nazionale della Confail inquilini, Michele Ladisa. Ma in realtà potrebbe accadere ovunque. Perchè storie come questa sono il simbolo di un'emergenza, quella abitativa, che ovunque si fa sempre più pressante ed evidente.
"E' umano? E' accettabile tutto questo?", chiede Ladisa. "Riteniamo di no. Non vorremmo dirlo, ma questa storia - continua il segretario nazionale di Confail inquilini - ricorda troppo quella di un'altra coppia di origine bitontina (i coniugi Di Salvo), suicida a Bari alla fine delle scorse festività natalizie".
Il sindacato degli inquilini denuncia altre storie, come quella di una famiglia, sempre bitontina, composta da quattro persone, tre dei quali maggiorenni e tutti e tre disoccupati, che sono stati sfrattati, sempre il 10 ottobre scorso, e sono stati ospitati e solo per qualche giorno da un figlio che, a sua volta vive con il proprio nucleo di 3 persone in un monovano, sempre nel centro storico di Bitonto. Ora, questo monovano, ospita sette persone. "Ma dopo i pochi giorni 'concessi', questa famiglia - rende noto Confapil - andrà per strada". L'elenco delle famiglie che stanno vivendo situazioni di disperazione è "lungo": "ovviamente - evidenzia Ladisa - i casi che trattiamo sono di persone assolutamente prive di reddito, che oltre alla casa hanno bisogno anche di mangiare, di vestirsi, di lavarsi. Di vivere". La Confail - viene annunciato - interesserà ogni organismo competente a partire del Prefetto, contestualmente avviando una serie di iniziative di protesta in grado di sollecitare il Comune "a trovare immediate soluzioni al dramma dell'emergenza abitativa divenuta una bomba con il detonatore disinnescato".