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Cronaca

Emergenza casa, "a Bari uno sfratto al giorno": 18mila alloggi sfitti

Sempre più grave la situazione abitativa, a causa della crisi economica e dalla mancata proroga del blocco degli sfratti per finita locazione. I sindacati: "Non c'è un'idea precisa su come affrontare il disagio"

Almeno "uno sfratto al giorno" di media, che vanno ad aggiungersi alle circa 2000 unità di fine 2013, sempre più in difficoltà per la vicenda della mancata proroga del blocco per quelli di fine locazione. A Bari, da troppo tempo, è emergenza casa e nelle ultime settimane si valutano soluzioni per arginare i grandi problemi quotidiani di migliaia di famiglie. Non solo proposte, fino ad ora, come quella del Comune di utilizzare (oltre ai 18mila alloggi sfitti),  i numerosi immobili confiscati alla Mafia per renderli a disposizione dei cittadini più in difficoltà, ma anche, ha affermato il vicesindaco Brandi, l'insediamento, nei prossimi giorni del "tavolo tecnico composto da Arca, Regione Puglia e Comune per procedere all'apertura delle buste contenenti le offerte inoltrate dai privati per l'acquisto, da parte di Arc Puglia, di alloggi da destinare alle locazioni con canone calmierato".

Un problema intricato che, assume contorni ancor più drammatici allargando lo sguardo anche di poco: "Il discorso - spiega Franco Losito, segretario regionale Uniat - riguarda tutta l'area metropolitana. Si cerca di trovare fondi a livelli nazionale e locale per combattere un fenomeno aumentato anche del 15-20% nell'ultimo anno. Gran parte degli sfratti, in ogni caso, sono per morosità incolpevole, proprio perché gli inquilini non riescono più a pagare il fitto".

"Non c'è un'idea precisa - afferma invece Nicola Zambetti, segretario provinciale Sunia - su come affrontare il problema da parte del Comune, dato che, sulla casa, ha incontrato i sindacati solo a gennaio scorso, nonostante siamo coloro che hanno il polso della situazione. La stragrande maggioranza della gente non va a manifestare il proprio disagio all'assessore o al sindaco. Comunque, secondo noi, bisognerebbe fin da subito rinnovare i contratti scaduti e ragionare su un Piano casa comunale, aggiungendo una convenzione che regoli i canoni agevolati".

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