Dalla trincea del coronavirus alle meritate ferie, il primario di Lodi in vacanza a Noci: "Mesi che non finivano mai"
Enrico Storti si sta godendo alcuni giorni di relax in Puglia, a Noci: "La Puglia? Apprezzo silenzio, mare e cibo"
Dall'incubo covid come "un lunghissimo giorno che non finiva mai" alle meritate vacanze, rese possibili dopo aver piegato la maledetta curva epidemica: Enrico Storti, primario delle Rianimazioni dell'ospedale di Lodi, la provincia di Codogno, cittadina simbolo della pandemia di coronavirus in Italia, si sta godendo alcuni giorni di relax in Puglia, a Noci. La notizia è riportata da La Repubblica-Bari.
Storti ha scelto proprio il tacco dello stivale per le radici della sua compagna e anche per conoscere una regione visitata poco. Tre, in particolare, sono le cose che Storti sta apprezzando di più in questi giorni, ovvero, il mare, la cucina e il silenzio. Quest'ultimo aspetto, totalmente all'opposto delle giornate frenetiche e interminabili passate in ospedale, a combattere un nemico sconosciuto e terribile: "Ricordo come se fosse adesso la sequenza di quella giornata - dice Storti nell'intervista, facendo riferimento a quel 20 febbraio, quando venne individuato il primo caso di covid-19 - : lo scambio continuo di opinioni su Mattia, il paziente 1, l’attesa e poi il risultato del referto. Non ci volle molto a comprendere il resto: nel giro di poche ore ci ritrovammo con altri sette-otto contagiati".
"Non potrò dimenticare - ribadisce Storti al quotidiano barese - le preghiere dei pazienti che non erano sedati e riuscivano perciò a parlare con noi: ci imploravano di poterci affidare un messaggio per mogli e figli. Sembravano le scene di un film di guerra prima dell’attacco finale".