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Cronaca

Caso escort, scarcerato Tarantini. Il Riesame: "L'inchiesta a Bari"

Il Tribunale del Riesame di Napoli rimette in libertà l'imprenditore barese e sua moglie Angela Devenuto. Nel frattempo, il premier Berlusconi dovrebbe passare da parte lesa a indagato

Colpo di scena nella vicenda che vede Gianpaolo Tarantini e sua moglie Angela Devenuto indagati con l'accusa di estorsione nei confronti del premier Silvio Berlusconi: l'imprenditore barese e la sua coniuge, infatti, in nottata hanno appreso dell'annullamento dell'ordinanza cautelare precedentemente prevista dal Tribunale del Riesame di Napoli. Tarantini, in carcere a Poggioreale dal primo settembre, e la moglie, agli arresti domiciliari, sono quindi tornati in libertà.

LA POSIZIONE DI TARANTINI - A motivare tale decisione, secondo i giudici, il cambio di 'visuale' dell'inchiesta: il Riesame, infatti, ha modificato il capo d'accusa di Tarantini (estorsione nei confronti di Berlusconi) traslandolo in quello di istigazione a mentire o tacere di fronte al giudice per il Premier. Berlusconi, cioè, dovrebbe passare a breve, assieme all'ex direttore dell'Avanti Valter Lavitola, da parte lesa ad indagato nella vicenda in quanto, secondo i giudici, avrebbe indotto Tarantini a tacere o dichiarare il falso.

LA QUESTIONE DELLA COMPETENZA - Il Tribunale del Riesame ha inoltre indicato la Procura di Bari quale tribunale competente nell'inchiesta. La situazione in Procura a Bari, però, non sembra essere delle più favorevoli al sereno svolgimento delle indagini, visto che il procuratore capo Laudati risulta attualmente indagato a Lecce per presunti ritardi e omissioni nelle indagini relative al caso escort. Per il momento, comunque, la Procura di Napoli non ha ancora trasmesso alcun fascicolo, né è stata annunciata ufficialmente la volontà di trasferire l'inchiesta a Bari.

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