Denaro e 'regali' per favorire i detenuti nel carcere di Trani: blitz all'alba nel Barese
Gli inquirenti hanno effettuato controlli in 15 abitazioni anche nella Bat, nel Tarantino e in provincia di Roma. Le accuse sono di depistaggio, peculato, corruzione, concussione e abuso d’ufficio
Blitz all'alba in abitazioni nella provincia barese, nella Bat, nel Tarantino e in provincia di Roma nell'ambito di un'indagine per i reati di depistaggio, peculato, corruzione, concussione e abuso d’ufficio. La polizia penitenziaria del Nucleo Investigativo Regionale di Bari, in coordinamento con la sede centrale del Nucleo Investigativo Centrale (N.I.C.), al termine di una prolungata ed articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, ha infatti eseguito alle prime ore dell’alba di oggi un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due appartenenti alla Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Trani. Le investigazioni hanno raccolto prove a carico di un gruppo di poliziotti penitenziari, che all’interno dell’Istituto tranese, con particolare riferimento al periodo interessato dal lockdown, favorivano alcuni detenuti nella fruizione di colloqui con i familiari oltre il numero consentito, in cambio di denaro e/o altra utilità (consistenti in generi alimentari e regali del tipo telefoni cellulari e personal computer). Ad oggi sono 29 gli indagati.
L’attività investigativa ha preso l’avvio nel marzo 2020 a seguito di alcuni esposti di appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria in servizio nella casa circondariale della Bat, pervenuti sia presso la Procura della Repubblica di Trani, sia al Nucleo Investigativo di Bari. Ulteriori elementi emergevano con l’attivazione di un sistema di intercettazione ambientale audio-video, nonché da attività di osservazione, pedinamento e controllo, che svelava un sistema corruttivo imperante all’interno del carcere di Trani.