Blitz antiriciclaggio a Bari, l'avv. Chiusolo: "Francesco Labellarte estraneo al clan Capriati"

Il difensore di "Francesco Labellarte, tratto in arresto stamane dalla Dia", smentisce in una nota "categoricamente ogni legame dello stesso con qualsivoglia clan malavitoso e, in particolare, con i signori Capriati". "Tra l'altro - aggiunge l'avv.Massimo Roberto Chiusolo - lo stesso gip ha rigettato, con riferimento all'aggravante della mafiosità cui all'art.7 Legge n.203/1991, la richiesta della Procura Antimafia, ritenendo l'insussistenza della stessa". "Il Labellarte - prosegue - persona del tutto incensurata, confida di potere immediatamente chiarire la sua totale estraneità rispetto alla condotta contestatagli e dimostrare come anche l'attività di ristorazione ('Signor Pomodorò) attinta da provvedimento di sequestro gli si appartenga in via esclusiva e sia stata dallo stesso acquistata, numerosi anni or sono, investendo risorse economiche di lecita, chiara e tracciabile provenienza, senza alcuna interferenza di capitali 'sporchi'". "Resta il rammarico del Labellarte - conclude Chiusolo - per non essere stato interrogato durante la fase delle indagini preliminari il che gli avrebbe, da un lato, consentito di chiarire immediatamente ogni circostanza e, dall'altro, sicuramente evitare l'emissione del provvedimento restrittivo della libertà personale, al pari del dispiacere dell'indagato di avere vista distrutta l'immagine e l'avviamento del proprio rinomato e frequentato ristorante, del quale sono state diffuse e pubblicate delle foto che ritraggono l'ingresso del locale presidiato da agenti della Dia che, in occasione dell'accesso all'attività commerciale, hanno avuto cura di indossare in bella mostra evidenti corpetti con il logo 'Dia', che non avevano usato nel corso dell'esecuzione del provvedimento privativo della libertà personale".