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Cronaca Triggiano

Fiori bianchi e messaggi di cordoglio per l'ultimo saluto a Roberta e Angelo: Triggiano si unisce nel dolore dopo la tragedia del Mottarone

Nel pomeriggio i funerali nel cimitero del comune barese, officiati dallo stesso ministro di culto che sposò i due nel 2015 con il rito dei Testimoni di Geova. Oltre 8mila persone collegate da tutta Italia per seguire la cerimonia via streaming

Corone di fiori, tra calle, girasoli e rose bianche, per dare l'ultimo saluto a Roberta Pistolato, 40 anni, e Angelo Vito Gasparro, 45 anni, i due coniugi scomparsi nell'incidente alla funivia di Stresa Mottarone, in Piemonte.

Dopo l'adorazione di questa mattina in Municipio di Triggiano, nel pomeriggio le salme sono state trasportate nel cimitero comunale. La cerimonia funebre, secondo il rito dei testimoni di Geova, si è svolta in uno spazio aperto del camposanto. Un centinaio, tra parenti, amici e residenti del comune barese, hanno omaggiato le bare, su cui erano state apposte le foto di Angelo e Roberta. In migliaia, oltre 8000, hanno seguito la cerimonia a distanza, attraverso la diretta Youtube. Ad officiare il funerale è stato il ministro di culto Giovanni Spadone, lo stesso che nel 2012 li aveva sposati. "Due giovani vite stroncate da un incidente che non doveva accadere - ha ricordato - e che lascia le famiglie distrutte". Il ministro di culto ha poi ricordato la data della conversione della coppia in testimoni di Geova, il 9 luglio del 2005, quando la coppia aveva ricevuto il battesimo con altre 39 persone.

Il sindaco Donatelli: "Tristezza e rabbia"

A ricordare quanto fossero amati dalla comunità triggianese, è stato poi il sindaco Antonio Donatelli, che ha letto anche due telegrammi ricevuti dai primi cittadini di due comuni importanti per la coppia. Il primo, dall'amministrazione comunale di Castel San Giovanni, in Emilia Romagna, dove i due vivevano prima della gita al Mottarone, finita in tragedia. "Mi sono sentito più volte con la sindaca di Castel San Giovanni ha spiegato Donatelli ai presenti - condividono il lutto che ha colpito le nostre comunità, ci sono viciniq. Loro sono stati orgogliosi di aver avuto con loro questi ragazzi, che si sono perfettamenti integrati e hanno concorso al miglioramento delle loro comunità". Poi il messaggio del Comune di Lungavilla, nel Pavese: "Era la primavera del 2019 quando si è presentata una giovane dottoressa - le parole affidate al telegramma - che arrivo in Municipio per sostituire il medico. Roberta era insieme al marito, sorridenti e pieni di entusiasmo. Sapeva Roberta che il suo impiego sarebbe stato a tempo determinato, ma ha preso in carico oltre 1000 pazienti. Amava la sua professione, sempre presente a qualsiasi orario, si è sempre impegnata". Prima che le bare fossero portate via, un ultimo appello del sindaco ai presenti, chiedendo di avere coraggio, soprattutto per i genitori, "che non dovrebbero mai vedere morire i loro figli. Dobbiamo essergli vicini".

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