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Cronaca

L'addio della città a Paola Labriola: "Ha vissuto il suo impegno per gli altri fino al sacrificio"

Cattedrale gremita per i funerali della psichiatra uccisa mercoledì scorso. Don Franco Lanzolla: "Questo non è un funerale ma la Pasqua di Paola, il grande abbraccio di una città a chi ha amato tanto i nostri ragazzi deboli, madre di tanta umanità sofferente"

Bari dice addio a Paola Labriola. Nel pomeriggio, in Cattedrale. la città in lutto si è stretta intorno alla famiglia della dottoressa uccisa mercoledì scorso da un paziente nel centro di salute mentale di via Tenente Casale, al quartiere Libertà. Parenti, amici, colleghi di lavoro e pazienti, ma anche tanti semplici cittadini hanno affollato la chiesa per prendere parte alle esequie. Presenti il sindaco di Bari, Michele Emiliano, l'assessore regionale alla Sanità, Elena Gentile, il vicepresidente della Provincia di Bari, Nuccio Altieri. Ai piedi dell'altare, accanto al feretro, i gonfaloni dei Comuni di Bari e Noicattaro.

I funerali della dottoressa Paola Labriola

''Questo non è un funerale - ha detto - ma la Pasqua di Paola, il grande abbraccio di una città a chi ha amato tanto i nostri ragazzi deboli, madre di tanta umanità sofferente'', ha detto don Franco Lanzolla, parroco della Cattedrale, durante l'omelia. Paola ha vissuto "la cultura dell'altro", ha proseguito Don Lanzolla. "I giovani oggi sono inebriati dalla cultura del piacere - ha detto don Lanzolla - Paola insegnava loro l'alfabeto della vita. È caduta sul lavoro per farsi serva". "Di fronte alla cultura del disimpegno e dell'indifferenza - ha aggiunto - lei ha vissuto la cultura dell'altro. Ha amato fino al Sacrificio. I martiri sono quelli che testimoniano i valori non negoziabili della cultura di una città, l'accoglienza, il servizio, l'aiutare l'altro, il sostenersi nella reciprocità''. ''Le istituzioni naturali della famiglia e le istituzioni sociali - ha concluso don Franco Lanzolla - devono creare cittadini attivi. Paola ci ha creduto, ha lottato, è morta per questo".

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