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Cronaca Stanic / Via Bruno Buozzi

A bordo di un furgone rubato, tenta la fuga in tangenziale e si lancia dal mezzo in corsa: arrestato

E' stato bloccato dalla polizia dopo un inseguimento: il giovane, un pregiudicato 24enne di Terlizzi, era stato intercettato in via Buozzi, fermo lungo la strada a bordo del furgone, poi rivelatosi rubato. Al suo interno, gli agenti hanno rinvenuto arnesi da scasso e un disturbatore di frequenze

I poliziotti della Volante lo hanno intercettato martedì sera in via Bruno Buozzi, alla guida di un furgone 'Iveco Ducato Maxi' fermo, con il motore acceso, sul ciglio della strada. Alla vista degli agenti, però, l'uomo al volante ha cercato di nascondersi, e quando i poliziotti si sono avvicinati per un controllo, il mezzo è partito a tutta velocità, imboccando la tangenziale in direzione nord. 

E' scattato così l'inseguimento: nonostante l’attivazione di segnali luminosi e sonori utilizzati dalla Volante, l'uomo ha continuato la sua fuga, effettuando manovre spericolate che hanno messo in pericolo l’incolumità degli automobilisti e degli stessi agenti.

Dopo diversi chilometri, il fuggitivo si è avvicinato al margine destro della carreggiata, ha aperto la portiera lato passeggero è si è lanciato fuori dal veicolo in movimento. Il furgone, privo di controllo, ha percorso alcune centinaia di metri e si è schiantato contro un guardrail mentre il 24enne ha tentato la fuga a piedi. La pattuglia si è subito posizionata al centro della carreggiata per rallentare il traffico ed evitare eventuali impatti contro il furgone. 

Successivamente i poliziotti si sono messi sulle tracce del fuggitivo, che stava tentando di allontanarsi scavalcando un muretto di cinta, e lo hanno bloccato dopo una colluttazione in cui l’arrestato ha colpito ripetutamente con calci e pugni gli operatori.

Sottoposto a perquisizione personale l’uomo - Davide Barile, 24enne pregiudicato di Terlizzi - è stato trovato in possesso di un borsello a tracolla nel quale custodiva numerosi arnesi atti allo scasso ed un apparecchio elettronico denominato “Jammer” che ha la funzione di inibire le chiamate in ingresso e in uscita di apparecchi telefonici e radio trasmittenti; il materiale è stato posto sotto sequestro.

Gli accertamenti effettuati sul veicolo hanno consentito di appurare che lo stesso era provento di furto. Sottoposto a processo per direttissima l’uomo è stato condannato alla pena della reclusione di quattro anni e quattro mesi.

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