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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Furti di rame nei parchi eolici e riciclaggio, sgominata "associazione a delinquere". Ordinanze eseguite anche nel Barese

Operazione dei Carabinieri coordinati dalla Procura di Campobasso. I provvedimenti hanno riguardato anche le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia 

I Carabinieri di Campobasso, in Molise, hanno eseguito 10 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Larino (Cb) nei confronti di varie persone domiciliate nelle province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia, ritenuti responsabili, a vario titolo dei reati di associazione a delinquere finalizzata al furto e riciclaggio di rame in parchi eolici nel Sud Italia. 

L'inchiesta, a cura dei Carabinieri,è coordinata dalla Procura di Larino. In particolare, le ordinanze, che riguardano 11 indagati con 10 arresti (di cui 9 in carcere, uno ai domiciliari e un'altra persona destinataria di un obbligo di dimora) sono stati eseguite a Bari, San Ferdinando di Puglia (Bat), Barletta, BItonto (Bari) e Cerignola (Foggia). Eseguiti anche 7 decreti di perquisizione personale e domiciliare nei confronti di altrettanti indagati, per un totale di 18 indagati complessivi.

L’attività di indagine, dal febbraio al settembre 2022, coordinata dalla Procura della Repubblica di Larino e condotta dalla Compagnia di Larino del Comando Provinciale Carabinieri di Campobasso, ha permesso di accertare e disarticolare una "organizzazione criminale dedita al furto e alla ricettazione di rame, composta da diciotto soggetti".

Le investigazioni, condotte anche mediante l’ausilio di attività tecniche, sono scaturite a seguito di un tentato furto avvenuto in un parco eolico in agro di Ururi (Cb) e San Martino in Pensilis (Cb) ed hanno permesso di accertare l’esistenza di una presunta associazione per delinquere avente base in San Ferdinando di Puglia (Bat), composta in particolare da 11 cittadini di nazionalità rumena, 1 di nazionalità albanese e 6 di nazionalità italiana, tra cui tre donne (due rumene e una italiana), tutti stanziali in Puglia.

La presunta organizzazione sarebbe stata dedita alla commissione dei reati di furto di cavi di rame presso parchi eolici siti in Molise, Campania, Basilicata e Puglia nonché, come accertato in una occasione, anche di furto di pannelli fotovoltaici. Gli indagati, già noti alle Forze dell’Ordine per reati analoghi, avrebbero fatto capo ad un soggetto di nazionalità rumena che avrebbe coordinato e diretto in prima persona sia la commissione dei furti che lo smistamento del metallo trafugato. Una volta individuato il parco eolico i soggetti, che agivano sin dalle prime ore della sera, avrebbero forzato la porta di accesso degli aerogeneratori, per poi tranciare i vari cavi di rame e asportare rame in quantità, danneggiando, al contempo, i trasformatori. Il metallo sarebbe poi stato trasportato in appositi luoghi dove sarebbe stato sguainato e preparato per l’introduzione all’interno del mercato nero. Le attività illecite si sarebbero concluse mediante intermediazione e vendita a grossisti del settore del metallo, con ripartizione dell’illecito tra i componenti dell’organizzazione.

Durante le attività investigative sono stati accertati e contestati 13 furti e 10 ricettazioni di rame, il furto di oltre 6 tonnellate di rame, nonché il sequestro di 615 kg dello stesso metallo con un danno patrimoniale di un milione di euro e la mancata produzione di energia eolica di circa novemila Mwh, per circa tre milioni di euro di valore commerciale. Nel corso delle attività di riscontro è stato arrestato un componente della presunta banda per porto abusivo di una pistola clandestina, che sarebbe stata detenuta sotto il materasso della culla della figlia.

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