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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Furti di uva e olive nelle campagne del Barese, l'allarme degli agricoltori: "Assalti di bande organizzate, clima da far west"

Tra i territori più bersagliati quelli di Palo, Bitonto, Andria e Rutigliano. Coldiretti: "Produttori costretti a organizzare ronde notturne e diurni"

"Bande ben organizzate che in 2 o 3 minuti riescono a portare via oltre 30 kg di olive ad albero", oppure quintali di uva da tavola. Nelle campagne del Barese e della Bat torna l'allarme per i furti 'di stagione'. Veri e propri "assalti", capaci di arrecare al settore - secondo la stima di Coldiretti - danni per oltre 300 milioni di euro ogni anno.

L'associazione degli agricoltori denuncia il "clima da far west" cui i produttori sono costretti a far pronte organizzandosi "in ronde notturne e diurne" per sorvegliare le campagne. Anche perché, alla perdita di reddito per il furto dei prodotti, si aggiungono i danni causati alle piante da "squadre di malfattori trascinano le reti sotto gli olivi a mano a mano che i complici percuotono i rami, per raccogliere il maggiore numero possibile di olive in caduta".

Il presidente pugliese di Coldiretti, Savino Muraglia, torna a chiedere "ai Prefetti di tutta la Puglia e al presidente della Regione Puglia Emiliano la convocazione urgente di un incontro per circoscrivere le aree a maggior rischio e organizzare controlli delle forze dell’ordine più massicci e mirati.  "Da replicare - dice Muraglia - il modello utilizzato lo scorso anno, quando a seguito di incontri con il prefetto della BAT  e con il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Trani, fu organizzato un presidio capillare dei Carabinieri soprattutto nelle campagne ubicate sul lato mare, area dove i fenomeni erano più intensi, con ottimi risultati".

Coldiretti sottolinea anche la ‘stagionalità’ delle attività criminose in campagna, "perché squadre ben organizzate tagliano i ceppi dell’uva da vino a marzo e aprile, rubano l’uva da tavola da agosto ad ottobre, le mandorle a settembre, le ciliegie a maggio, rubano le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l’anno, ma preferiscono i carciofi brindisini e gli asparagi foggiani, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi perché molto apprezzati dai mercati, rubano gli ulivi monumentali perché qualcuno evidentemente li ricerca".

I reati contro il patrimonio - ricorda l'associazione - quali furto di mezzi agricoli (15%), abigeato (11%), furto di prodotti agricoli (13%), racket (9%), usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, rappresentano la “porta di ingresso principale” della malavita organizzata e spicciola nella vita dell’imprenditore e nella regolare conduzione aziendale.

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