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Cronaca

"Concussione, corruzione e turbativa" di gare bandite dagli Ospedali Riuniti di Foggia: quattro arresti, tre nel Barese

Le indagini sono state svolte dal Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi del Nucleo Pef Bari con il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia

La Guardia di Finanza ha eseguito 4 ordinanze di misura cautelare nei confronti di 4 persone (di cui 1 in carcere e 3 ai domiciliari), a vario titolo, nell'ambito di un'indagine su alcune gare bandite dall'azienda ospedaliera 'Ospedali Riuniti' di Foggia. Le accuse, vario titolo, riguardano ipotesi di reato di concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, che sarebbero state commesse a Foggia nel periodo 2018 - 2021. Tre delle ordinanze sono state eseguite a Bari e nell'hinterland, un'altra a Foggia. In manette sono finiti Massimo De Santis, 62 anni, in carcere, nonchè i baresi Nicola Stefanelli (57 anni), Giovanni Amoruso (57 anni) e Marco Labianca (35 anni) di Cellamare, questi ultimi tre ai domiciliari.

Le complesse attività investigative, coordinate dalla Procura di Foggia, hanno consentito di acquisire, spiega la Gdf "gravi indizi di colpevolezza in relazione a
episodi di concussione e corruzione correlati ad affidamenti diretti di lavori e forniture, nonché la presunta “manipolazione” di 4 gare di appalto bandite dall’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti” di Foggia: tra queste vi sono l'affidamento del servizio di riqualificazione e attivazione delle 8 sale operatorie all’interno del blocco operatorio (gara bandita in data 01.07.2019 dagli Ospedali Riuniti di Foggia) per circa 2,2 milioni di euro come impegno di spesa,  l’affidamento del servizio di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti elettrici (gara bandita il 23.07.2020 dagli Ospedali Riuniti di Foggia), per un impegno di spesa pari a 4 milioni di euro, l’affidamento diretto del servizio inerente alla viabilità interna ed agli accessi carrabili e pedonali (gara bandita il 18.07.2019 dagli Ospedali Riuniti di Foggia), per un impegno di spesa pari a circa 42mila euro, l’affidamento del servizio di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti gas medicinali e tecnici (gara bandita in data 15.05.2018 dagli Ospedali Riuniti di Foggia), per un impegno di spesa pari a 1,6 milioni di euro.

Le indagini sono state svolte dal Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi del Nucleo Pef Bari - con il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia - mediante intercettazioni ambientali, telefoniche e telematiche, escussione di persone informate sui fatti, servizi dinamici di osservazione e pedinamento, perquisizioni e analisi della copiosa documentazione, cartacea e informatica, sequestrata.

Per gli inquirenti sarebbe emerso un vero e proprio “reticolo di contatti” tra imprese e pubblici ufficiali, che avrebbe avuto l'obiettivo "di pilotare gli appalti, al fine di perpetrare i predetti reati contro la Pubblica Amministrazione e ottenere illeciti guadagni, nel cui ambito un ruolo primario sarebbe stato rivestito dal dirigente dell’Area Gestione Tecnica degli Ospedali Riuniti di Foggia (attinto dalla misura cautelare della custodia in carcere)".

In particolare, per la gara riguardante la riqualificazione delle sale operatorie per l’attività intramoenia, per la Gdf "i referenti di una spa con sede a Milano avrebbero redatto sia i documenti necessari ad avviare la procedura (studio di fattibilità, quadro economico, progetto preliminare e progetto esecutivo), sia gli atti di gara (capitolato tecnico, bando e disciplinare), tutto al fine di assicurarsi vantaggi nella fase di valutazione tecnica del progetto presentato. In più, il citato dirigente dell’Area Gestione Tecnica degli OO.RR. di Foggia, non solo nella qualità di Rup si sarebbe attribuito la paternità di alcuni documenti (relazioni, tavole architettoniche) mai stilati, indispensabili per l’avvio della procedura, ma - quale componente della commissione giudicatrice di gara - avrebbe favorito il raggruppamento temporaneo di imprese (costituito dalla citata s.p.a. milanese e da una s.r.l. con sede a Bari), poi risultato vincitore dell’appalto".
 

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