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Cronaca

La Gazzetta del Mezzogiorno sospende le pubblicazioni: dal 2 agosto non sarà in edicola

La società Ledi non ha accettato la proroga per un altro mese dell'affitto del ramo di azienda dopo aver presentato un piano di concordato fallimentare in relazione alla società Mediterranea

La Gazzetta del Mezzogiorno da lunedì non sarà in edicola. Domani cesserà il contratto d'affitto del ramo d'azienda stipulato a dicembre tra la Edisud (società dichiarata fallita lo scorso anno dal Tribunale di Bari) e la Ledi, società del gruppo barese Ladisa. La Ledi - come riporta l'Adnkronos - non ha accettato la proroga del fitto d'azienda oltre la scadenza del 31 luglio, dopo aver presentato un piano di concordato fallimentare in relazione alla società Mediterranea, proprietaria della testata, sul quale dovranno esprimersi i creditori contestualmente all'altra proposta presentata dalla Ecologica spa, società riconducibile alla famiglia Miccolis di Castellana Grotte. Nel frattempo - come spiega l'Ansa - saranno messi in cassa integrazione a zero ore tutti i lavoratori, che per oggi annunciano un'assemblea.

Le spiegazioni della Ledi

"La Ledi s.r.l. comunica che il contratto di affitto di azienda stipulato con i Curatori del Fallimento Edisud s.p.a., in forza del quale è stato possibile garantire la pubblicazione in regolare continuità editoriale de La Gazzetta del Mezzogiorno, dopo la dichiarazione di fallimento pronunciata dal Tribunale di Bari, cesserà di produrre i suoi effetti alla sua scadenza naturale del 31 luglio 2021", si legge in una nota dell'azienda riportata da Adn. "Con profondo rammarico - prosegue il comunicato - la Società ha manifestato la propria indisponibilità a prorogare l'esecuzione del fitto di azienda oltre la sua naturale scadenza del 31 luglio 2021 avendo registrato che le valutazioni formulate dal Comitato dei creditori e dai Curatori del Fallimento Mediterranea s.p.a. sulle proposte di concordato fallimentare pendenti dinanzi al Tribunale di Bari (fra cui quella formulata dalla stessa Ledi), non valorizzano, né sul piano formale né su quello sostanziale, la continuità aziendale e, così, ogni sforzo profuso dalla Ledi s.r.l. dallo scorso dicembre 2020 ad oggi". "Fino ad oggi la Ledi, come a tutti noto, con una prudente e attenta riorganizzazione dell'attività, non solo ha garantito la regolare continuità editoriale ma ha anche valorizzato tutti gli asset delle due Curatele fallimentari (in primis, testata giornalistica e segni distintivi) acquisiti in godimento nello scorso dicembre, in un momento in cui da un canto l'esercizio provvisorio del Fall. Edisud s.p.a. disposto dal Tribunale in sede fallimentare produceva perdite giornaliere consistenti e dall'altro per giornalisti e poligrafici non vi erano più concrete prospettive di lavoro", prosegue il comunicato. "A questo punto, la Ledi s.r.l. pienamente consapevole dei complessi problemi di natura editoriale e occupazionale derivanti dalla situazione che potrebbe crearsi con la cessazione dell'affitto d'azienda, rimane rispettosamente in attesa delle decisioni che i Creditori e il Tribunale di Bari vorranno assumere per dare soluzione a una delle più delicate crisi imprenditoriali del nostro Territorio", conclude il comunicato di Ledi.

Fnsi e Assostampa: "Scelta incomprensibile"

"L'interruzione delle pubblicazioni – spiegano la Federazione nazionale della Stampa italiana e le Associazioni regionali di Stampa di Puglia e di Basilicata – è il risultato di una scelta della Ledi srl, società che gestisce provvisoriamente la testata da dicembre 2020 per effetto di un contratto con la curatela fallimentare della Edisud spa. Per quanto legittima perché rientra nell'esercizio della libertà imprenditoriale, tale scelta risulta incomprensibile, tanto più perché comunicata ventiquattr'ore prima della scadenza del contratto e dopo che, tre giorni fa, la stessa Ledi aveva comunicato alla direzione e alla redazione la volontà di continuare a gestire provvisoriamente la testata per altri trenta giorni, in attesa dell'esito del voto del comitato dei creditori sulle due proposte concordatarie presentate alla curatela».  L'unico aspetto - rileva il sindacato che «avrebbe meritato una più attenta ponderazione da parte di tutti, tribunale, curatela e imprenditori – rileva il sindacato –, è la specificità e la funzione dell'impresa editoriale, oltre che il valore del bene informazione per la collettività e l'opinione pubblica. La storia della Gazzetta del Mezzogiorno merita ben altra considerazione. Il lavoro dei giornalisti, dei poligrafici e di tutte le maestranze deve riprendere al più presto. Ci sarà il tempo per individuare le responsabilità. Questo, però, è il momento di fare ciascuno il massimo sforzo per far sì che, nel rispetto delle procedure di legge, la Gazzetta del Mezzogiorno – concludono la Fnsi e le Assostampa – possa tornare al più presto in edicola".

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