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Cronaca

Gazzetta del Mezzogiorno, ultima uscita prima dello stop alle pubblicazioni: "Arrivederci". Decaro: "Storia che non può finire"

Ll'editoriale del direttore, Michele Partipilo, su una prima pagina quasi tutta bianca: "Il segno di una sconfitta e il manifesto di una speranza". Il comitato di redazione: "Completare procedura fallimentare nel più breve tempo possibile". I 144 lavoratori in cassa integrazione a zero ore. Il sindaco: "Una storia che merita rispetto e impegno"

"Cari lettori quanto annunciato ieri è diventato purtroppo realtà. Nonostante i febbrili contatti delle ultime ore non è stato possibile individuare una soluzione che consentisse alla Gazzetta del Mezzogiorno di continuare le pubblicazioni". Così, su una prima pagina quasi completamente bianca, il direttore della storica testata pugliese, Michele Partipilo, si rivolge ai lettori nell'edizione odierna del giornale, l'ultima prima della sospensione delle pubblicazioni, a partire da domani 2 agosto. Un solo titolo, "Arrivederci", "che è insieme il segno di una sconfitta e il manifesto di una speranza", spiega il direttore Partipilo nel suo editoriale, mentre "il resto della prima pagina è bianco perché volevamo rappresentare la sensazione di vuoto che da domani, cari lettori, vivrete".

La sospensione delle pubblicazioni - per la prima volta in 134 di storia del quotidiano - dopo il fallimento della società editrice, è legata alla rinuncia della Ledi, che ha editato il giornale negli ultimi sei mesi, a prorogare il fitto del ramo di azienda di un mese, in attesa della conclusione della gara per l'assegnazione definitiva. Nel frattempo saranno messi in cassa integrazione a zero ore tutti i lavoratori, 144 tra giornalisti e poligrafici.

"Se lo vorranno - scrive ancora Partipilo - le istituzioni interessate potranno rendere brevissima l’assenza della Gazzetta dalle edicole. Sarebbe sufficiente che il Comitato dei creditori esprimesse subito, magari domani stesso, la sua valutazione delle due proposte in campo. Dopodiché al giudice non resterebbe che prenderne atto e procedere all’assegnazione della testata. Anche in attesa della procedura di omologa, l’assegnatario avrebbe tutte le carte in regola per riportare la Gazzetta in edicola". "Noi - conclude - siamo fiduciosi".

La nota del Comitato di redazione

"Non essere in edicola domani - a causa della mancata accettazione della proroga dall’editore affittuario, ultimo capitolo di una vicenda travagliata iniziata circa tre anni fa tra procure e tribunali - rappresenta un impoverimento culturale del diritto costituzionale all’informazione dei cittadini di Puglia e Basilicata, un vulnus storico che non si era registrato nemmeno durante le due guerre mondiali - si legge nella nota diffusa dal Cdr del quotidiano - Il comitato di redazione auspica che, nelle more dei tempi della procedura fallimentare nella quale è coinvolta la testata e la società editrice, alla quale afferiscono i giornalisti e tutti i lavoratori della Gazzetta, siano perseguite dal Tribunale di Bari e dalle curatele di Mediterranea e Edisud tutte le strade possibili per garantire ai cittadini pugliesi e lucani il più rapido ritorno dell’informazione della Gazzetta nelle edicola. Come? Approntando, grazie a procedure evidentemente straordinarie, la formula necessaria sul piano giuridico per un immediato ripristino della produzione, che garantisca la presenza della testata nelle edicole del territorio. Dopo ormai anni di incertezze e tribolazioni, nonché di stipendi non ricevuti e di una sostanziale precarizzazione dell’esistenza dei giornalisti del Gazzetta, l’unica via per il rilancio della testata passa dal completamento della procedura fallimentare nel minore tempo possibile, affinché l’aggiudicazione della testata consenta ad una compagine imprenditoriale di garantire i livelli occupazionali e salariali dei giornalisti, la continuità del giornale e un serio piano di rilancio. L’invito è quindi ad accelerare, ove possibile, i tempi sia del completamento delle varie tappe della procedura fallimentare sia della predisposizione delle formule adatte al ritorno temporaneo del giornale nelle edicole: ottemperando a questi due passaggi si darebbe una prospettiva alle 140 famiglie di giornalisti e lavoratori del nostro e vostro giornale. 

La solidarietà della politica. Il sindaco Decaro: "Questa storia non può finire qui"

A partire dall'annuncio dello stop alle pubblicazioni, si sono moltiplicati gli  attestati di solidarietà e gli impegni bipartisan della politica per salvaguardare la pubblicazione dello storico giornale e i lavoratori. Il sindaco Decaro è intervenuto pubblicando su Fb la prima pagina di oggi, lanciando un appello: "Questa pagina oggi ci riguarda tutti, nessuno escluso.  Su questa pagina negli ultimi 134 anni è stata scritta la storia delle città di Bari, della Puglia e del mezzogiorno d'Italia.  Con la Gazzetta del Mezzogiorno siamo cresciuti, ci siamo informati e formati, abbiamo dato una voce autorevole ai nostri territori.  Su questa pagina ci sono scritti i nomi di 144 lavoratori che per settimane hanno rinunciato al proprio stipendio per non far mancare il giornale in edicola.  Questa storia non può finire qui.  Questa storia merita rispetto e impegno da parte di tutti. Si prenda al più presto una decisione sulle proposte in campo e si faccia tornare la Gazzetta del Mezzogiorno in edicola".

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