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Cronaca

"Incarichi promessi in cambio del ritiro di una denuncia", indagato l'assessore regionale Gianni Stea

Inchiesta della Procura di Bari. Tra gli indagati anche Elio Sannicandro, direttore generale dell'Agenzia strategica per lo sviluppo del territorio della Regione Puglia (Asset), e l'avvocato penalista barese, nonché consigliere comunale di Bari per la lista Dep, Salvatore Campanelli.

L'assessore al Personale della Regione Puglia, Gianni Stea, è indagato per concorso in tentata induzione indebita a dare o promettere utilità, nell'ambito di una inchiesta della Procura di Bari. Lo riferisce l'Ansa. L'inchiesta riguarda vicende risalenti al 2019, quando Stea era assessore pugliese all'Ambiente, e si riferisce a controversie in corso tra la Regione e un'azienda di Noci che si occupava della direzione lavori e della sicurezza negli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nei comuni di Grumo Appula e Corato. l'inchiesta è coordinata dai pm Claudio Pinto e Savina Toscani della Procura di Bari.

Aggiornamento 31/10/2023: indagine archiviata

Tra gli indagati anche Elio Sannicandro, direttore generale dell'Agenzia strategica per lo sviluppo del territorio della Regione Puglia (Asset), e l'avvocato penalista barese, nonché consigliere comunale di Bari per la lista Dep, Salvatore Campanelli, consulente amministrativo e legale nominato per il supporto al rup (responsabile unico del procedimento) per il fondo di progettazione per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico

Secondo l'accusa, Stea avrebbe tentato di convincere i referenti della ditta a risolvere la questione in sede stragiudiziale e a ritirare una denuncia, garantendo successivi incarichi. Indagato anche il funzionario regionale Daniele Sgaramella per falso materiale e per soppressione, distruzione e occultamento di atti.

La replica: "Non ho ancora ricevuto atto formale dalla Procura"

L'assessore Stea, attraverso una nota su Facebook, chiarisce la sua posizione: "Credo nella magistratura  - scrive - e nel servizio che rende ogni giorno al Paese e a tutela dei cittadini. Credo, non meno, nella presunzione di non colpevolezza consacrato dalla Costituzione non solo in mio favore, ma nei confronti di chiunque venga chiamato ad esercitare il sacrosanto diritto di difesa. Ho appreso dalla stampa che sono state concluse indagini nei miei confronti, non avendo ancora ricevuto alcun atto formale dalla Procura della Repubblica competente. Purtroppo devo constatare che toni e contenuti delle notizie già diffuse dai mezzi di comunicazione sembrano anticipare valutazioni e conclusioni che invece possono e devono essere effettuati nelle opportune sedi e con modalità, tempi e garanzie che sono propri di un Paese civile".

"Eserciterò appieno - aggiunge - il mio diritto di difesa nel luogo a ciò deputato, con la massima disponibilità e lealtà nei confronti di chi vorrà ascoltare le mie ragioni, offrendo fatti e circostanze utili all’accertamento della verità. Credo fermamente che i processi si debbano discutere solo nelle sedi giudiziarie ma non posso non tener conto che un giudizio sommario si è già instaurato nel contesto mediatico e ho il sacrosanto dovere, non solo il diritto, di affermare la mia piena estraneità alla vicenda oggetto della indagine della magistratura" rimarca Stea che, attraverso il suo legale Alessio Carlucci, chiderà di "essere ascoltato nei tempi più brevi" per ascoltare la sua versione dei fatti.

Aggiornato il 26 febbraio 2022 alle 15.08

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