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Cronaca

Grandi opere al Museo diocesano di Molfetta

Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte italiano, questo mese dedica la rubrica Un Museo un Capolavoro della rivista Bell’Italia al Museo Diocesano di Molfetta e alla pregevole “Pietà” di Bernardo Cavallino.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

Due capolavori al Museo Diocesano di Molfetta: la Pietà di Bernardo Cavallino e il San Felice in Cattedra di Lorenzo Lotto

Non cessano di destare grande interesse il Museo Diocesano e le sue preziose collezioni. Vittorio Sgarbi, noto critico d'arte italiano, questo mese dedica la rubrica Un Museo un Capolavoro della rivista Bell'Italia al Museo Diocesano di Molfetta e alla pregevole "Pietà" di Bernardo Cavallino.

"Il più sensibile pittore napoletano della generazione post-caravaggesca", così Sgarbi definisce Cavallino, autore del capolavoro seicentesco, nel quale il motivo tipico delle Pietà viene reinterpretato in un dialogo muto tra la Madre e il Figlio morto. L'opera si muove tra un realismo di impronta caravaggesca ed eleganze nordiche, resi magistralmente nella rappresentazione di una Madonna dai tratti piuttosto rustici e del corpo eburneo del Cristo.

L'articolo, pubblicato su una delle riviste più importanti di promozione del patrimonio italiano, costituisce senza dubbio un riconoscimento per l'istituzione museale e per il lavoro di valorizzazione dei beni culturali della Diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi svolto in questi anni.

Il Museo continua la sua azione di tutela del patrimonio storico-artistico, ospitando temporaneamente nella sale della pinacoteca il dipinto di Lorenzo Lotto raffigurante "San Felice in Cattedra", proveniente della Chiesa parrocchiale di S. Domenico in Giovinazzo. L'opera è da poco ritornata dalla mostra "I Volti e l'Anima", dedicata all'artista cinquecentesco e allestita nei mesi scorsi presso il castello di Mirandolo a San Secondo di Pinerolo in provincia di Torino proprio dal critico Vittorio Sgarbi.

Il dipinto sarà esposto per circa due mesi sino a quando non saranno ultimati i lavori di restauro che stanno interessando il presbiterio della chiesa di San Domenico in Giovinazzo. Prevista una iniziativa di approfondimento e studio dell'opera.

Entrambi i capolavori sono visibili nel consueto percorso di visita alla struttura museale che affianca alle collezioni permanenti i prestiti temporanei e le mostre a tema.

Si concluderà domenica 13 aprile, in prossimità del meeting nazionale "Città sane" e la rassegna musicale "Vexilla",l'esposizione delle opere fotografiche di Cosmo Mario Andriani, Maria Pansini e Francesco Catalano.

L'iniziativa dal titolo "Terra, olio, ulivi, facce… storie in bianco e nero", promossa e curata dalla coop. FeArT, è stata realizzata con il patrocinio di Comune di Molfetta, Gal "Le Città di Castel del Monte", Gal "Ponte Lama", Gal "Fior d'olivi".

Alla scarsa attenzione dei media locali ha contrapposto un eccezionale interesse di pubblico con circa 2.000 presenze in meno di un mese, consegnando ai visitatori un patrimonio culturale inestimabile legato alla nostra cultura contadina, alla ricchezza che l'olio ha rappresentato per noi, alla storia ed al vissuto degli uomini che hanno amato questa terra.

Dal 15 e sino al 25 nuova mostra dedicata alla Settimana Santa con opere dei principali artisti contemporanei (Addamiano, Allegretta, Poli, Ronca, d'Ingeo, Bufi…) e la personale del fotografo bitontino Nicola Bastiani.

Il museo diocesano, un luogo unico, un luogo di tutti:"Welcome to Molfetta"

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