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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"No alla guerra", a Bari manifestazione contro il conflitto tra Russia e Ucraina: striscioni e bandiere in corso Vittorio Emanuele

In tanti nel centro cittadino per chiedere lo stop alle ostilità: in piazza anche cartelloni contro Putin e messaggi che invocano la pace. In queste ore rimbalzano sui siti e i social di tutto il mondo le immagini degli edifici bombardati dai russi a Kiev e in altre città del Paese dell'Est Europa, con migliaia di profughi in fuga dalle loro case

Numerose centinaia di persone hanno preso parte, questa mattina, in corso Vittorio Emanuele, alla manifestazione contro la guerra tra Russia e Ucraina, promossa da sindacati, associazioni, comitati e cittadini. Iniziative analoghe sono state prese anche, per la giornata di oggi, in altre città pugliesi, da Foggia a Lecce, fino a Brindisi, Barletta e Taranto. In tanti sono giunti nel centro cittadino con bandiere, striscioni e messaggi che chiedono la fine delle ostilità in Ucraina.

  • Manifestazione contro la guerra in Ucraina: cartelloni e messaggi per chiedere la pace

In queste ore rimbalzano sui siti e i social di tutto il mondo le immagini degli edifici bombardati a Kiev e in altre città del Paese dell'Est Europa, con migliaia di profughi in fuga dalle loro case verso gli Stati dell'Unione Europea, tra cui Polonia, Slovacchia e Ungheria.

Tra i cartelloni portati in piazza anche messaggi d'insulto nei confronti del presidente russo Vladimir Putin, citazioni di canzoni come 'Imagine' di John Lennon e altri messaggi a sostegno della popolazione ucraina. Ieri il sindaco di Bari, Antonio Decaro, aveva posto un mazzo di fiori, con i colori della bandiera dell'Ucraina (blu e giallo), nella piazza della Basilica, davanti alla statua di San Nicola 'donata' dal presidente Putin nel 2003 alla città, chiedendo lo stop all'aggressione militare. Nella giornata di oggi, nella Basilica di San Nicola, si svolgerà un momento di preghiera al quale prenderanno parte anche l'arcivescovo di Bari-Bitonto, Giuseppe Satriano, e il rettore della Chiesa russa di Bari, padre Vyatcheslav Bachin.

"L’annunciato precipitare della crisi russo-Ucraina -  ha dichiarato il Segretario Generale della Cgil Puglia Pino Gesmundo -  riporta la guerra ai confini dell’Europa, dopo la tragedia dei Balcani. Si tratta dell’ennesimo fallimento delle diplomazie incapaci di dirimere in modo pacifico dispute di confine o economiche. Sappiamo chi paga i costi della guerra: i civili, la popolazione, in termini di vite umane insieme all’ulteriore impoverimento dovuto alla distruzione del paese. A gioire saranno i signori della guerra, chi proverà a speculare sui costi dell’energia o di altre materie prime. Serve un impegno serio e forte delle istituzioni internazionali per far cessare questo conflitto e aprire negoziati tra le parti” conclude Gesmundo.

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