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Cronaca

Guerra tra Russia e Ucraina, da Bari l'appello per la pace: sabato incontro di preghiera davanti alla tomba di San Nicola

E' l'iniziativa annunciata dall'arcivescovo di Bari, monsignor Giuseppe Satriano, a poche ore dall'avvio dell'offensiva militare sul territorio ucraino. All'appuntamento, che si svolgerà la sera di sabato 26, prenderà parte anche il rettore della Chiesa Russa di Bari, Padre Viacheslav Bachin

Un incontro di preghiera, davanti alla tomba di San Nicola, per chiedere la pace in Ucraina: è l'iniziativa annunciata dall'arcivescovo di Bari, monsignor Giuseppe Satriano, a poche ore dall'avvio dell'offensiva della Russia in Ucraina. All'appuntamento, che si svolgerà la sera di sabato 26, prenderà parte anche il rettore della Chiesa Russa di Bari, Padre Viacheslav Bachin.  

"La drammatica escalation delle ultime ore - spiega monsignor Satriano - mette ancora una volta a dura prova la vita di molte persone di questa nostra Europa, che mostra di aver smarrito memoria storica e comuni radici cristiane. Il cuore è gravido di dolore e credo che, nonostante l’apparente fallimento dei vari tentativi diplomatici messi in atto per fermare questa tragedia, sia importante non dimenticare l’appello che proprio da un vescovo di questa nostra Puglia, don Tonino Bello, fu gridato più volte: “In piedi, costruttori di pace!”.

L’incontro di preghiera davanti alla tomba di San Nicola di Myra, "rimane un punto luminoso - aggiunge l'arcivescovo -intorno a cui raccogliere quanti credono nella forza della preghiera come strumento capace di disarmare l’inimicizia. Quanto Cristo ha insegnato rimane per noi strada privilegiata per innervare fermenti di speranza e lucidità di coscienza. Insieme al Rettore della Chiesa Russa di Bari e a quanti prenderanno parte all’orazione di pace, desideriamo invocare il dono dello Spirito su chi, attraverso la diplomazia, è impegnato a operare per il bene comune, ma, allo stesso tempo, desideriamo vivere una forte intercessione per coloro che, drammaticamente, sono i protagonisti di questo momento storico: i civili e i soldati sul campo. Questo gesto non sia interpretato come puro irenismo, ma sia letto come presa di posizione contro ogni forma di guerra. Inoltre, le lampade che porremo sulla tomba di San Nicola vogliono essere segno di un impegno personale e di un’invocazione comunitaria che sale da questo lembo del Mediterraneo per attestare vicinanza a quanti si ritrovano nella paura e nella sofferenza. Il solo pensare alle possibili conseguenze che tale conflitto può innescare porta angoscia ai cuori di tutti. Pertanto auspico che il buonsenso e il dialogo prevalgano su queste ore buie" conclude monsignor Satriano.

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