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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Mungivacca

Stop di Ikea al contratto integrativo, sciopero e sit-in dei lavoratori: "I diritti non si smontano"

La protesta contro la decisione dell'azienda di "revocare unilateralmente il contratto integrativo". Dipendenti in presidio davanti al punto vendita di Mungivacca: "Pronti a nuovi scioperi". La replica di Ikea: "Non vogliamo cancellare maggiorazioni e premi, ma rivederli per renderli più equi"

Sulle magliette gialle gli slogan, i messaggi della protesta: "I diritti non si smontano", "Lavoratori... low cost", "Per Ikea sono un numero ma io valgo di più". In presidio davanti all'ingresso del punto vendita di Mungivacca, i lavoratori Ikea manifestano contro la decisione del gruppo di revocare il contratto integrativo aziendale dal prossimo 1° settembre.

Lo sciopero proclamato per oggi a Bari da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil (lo scorso 6 giugno si è già tenuto nei punti vendita Ikea di altre città) ha ottenuto, riferiscono i sindacati, un'adesione di circa l'80%. Nel punto di vendita di Bari, rimasto comunque aperto, questa mattina avrebbero lavorato solo capireparto e interinali. "E' uno scatto d'orgoglio per i lavoratori Ikea, che oggi scioperano e manifestano per difendere il proprio contratto integrativo", commenta Barbara Neglia, segretario generale della Filcams Cgil di Bari.

Ikea Mungivacca, il sit-in di protesta dei lavoratori

Nel contratto integrativo sono previste le maggiorazioni domenicali e festive e i premi aziendali. "Per quanto riguarda il premio aziendale - sottolinea Neglia - ci sono lavoratori che in alcuni casi arrivano a perdere anche fino a 2.500 euro all'anno. Si tratta di cifre che incidono non poco".

Intanto un nuovo incontro a livello nazionale tra azienda e sindacati è fissato per domani a Bologna. "Attendiamo l'esito di questo nuovo confronto - conclude Neglia - diversamente siamo pronti a proclamare un nuovo pacchetto di otto ore di sciopero su tutto il territorio nazionale".

L'azienda, dal canto suo, ha fatto sapere di una nota di voler "arrivare a firmare un nuovo Contratto Integrativo aziendale, che sia in linea con il nuovo contesto economico e sociale e assicuri basi solide allo sviluppo futuro della presenza di Ikea in Italia". "Ikea - si legge ancora nella nota - non vuole cancellare le maggiorazioni festive e domenicali, ma solo discutere su come renderle più eque per tutti (oggi alcune sono al 130% mentre altre al 30%), e su come ripartire meglio le presenze. Ikea ha proposto di rivedere l’attuale sistema dei Premi (“Aziendale” e “di Partecipazione”) per armonizzarlo con quello del Gruppo IKEA, già attivo in molti altri Paesi in cui è presente, e che prevede che responsabili e collaboratori lavorino con gli stessi obiettivi".

Dall'incontro di domani si capirà se sarà possibile giungere o meno a una mediazione tra interessi dell'azienda e rivendicazioni dei lavoratori.

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