rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Inaugurato a Bari l'anno Giudiziario: "Carrierismo e correntismo mali diversi". Sede unica a Bari, i penalisti: "Troppi ritardi"

La cerimonia si è svolta alla presenza delle massime cariche giudiziarie baresi e del primo presidente della Corte di Cassazione, Pietro Curzio

"Carrierismo e correntismo sono mali diversi che richiedono cure diverse". Lo ha detto, soffermandosi sui problemi del mondo della giustizia italiana, il presidente della Corte di Appello di Bari, Francesco Cassano, nella relazione letta all'inaugurazione dell'anno giudiziario del distretto alla presenza del primo presidente della Corte di Cassazione Piero Curzio. Lo riporta l'Adn Kronos.

Per Cassano il problema delle nomine dei dirigenti "interessa molto i magistrati che, in quanto corpo ad alta competenza tecnica, sono sempre stati attenti alla carriera. Anche l'aspetto deteriore, il carrierismo, non è cosa di oggi, se è vero che già una legge del 1908 vietò a giudici e pubblici ministeri di ricorrere alle raccomandazioni di politici e avvocati per ottenere facilitazioni di carriera. Il carrierismo preesiste dunque alle correnti, ed è cosa diversa dal correntismo. L'uno e l'altro - ha evidenziato - si sono incrociati solo a partire dalla riforma ordinamentale del 2006, quando è stato ampliato il potere discrezionale del Csm nel procedimento di nomina dei direttivi: lì si è avvertito che, all'interno delle correnti, quanti concorrono alle nomine, persino quando per stile personale non si raccomandino ai consiglieri del Csm, si attendono comunque di essere sostenuti, in virtù della comune appartenenza associativa. C'è dunque un'ambiguità di fondo tra i magistrati, un 'non detto', che dovrebbe essere sciolto, e su cui essi dovrebbero riflettere. In ogni caso, occorre avere ben chiara la distinzione tra carrierismo e correntismo quando si voglia riformare l'ordinamento giudiziario".  

In occasione dell'inaugurazione c'è stato anche l'intervento della Camera Penale di Bari che ha sottolineato, invece, la difficile condizione dell'edilizia giudiziaria a Bari, che "ha provocato unavera e propria deflagrazione dei problemi, incidendo pesantemente, tra l’altro, sull’esercizio del diritto di difesa dei cittadini. Il problema dell’edilizia giudiziaria a Bari - spiega il presidente Guglielmo Starace - è ormai endemico. Recentemente avevamo avuto due segnali chiaramente dimostrativi di una seria intenzione, da parte del Ministero, di risolvere il problema. Sul binario della soluzione definitiva, come da noi reclamato da tempo immemorabile, è stato nominato un Commissario straordinario per creare in tempi ragionevoli (si è parlato del 2024) una struttura che accorpasse gli uffici giudiziari. Ma non basta. Sull’altro binario, quello della soluzione temporanea, è stato annunciato il trasferimento di una cospicua parte degli uffici penali nella cosiddetta seconda Torre Telecom" di Poggiofranco

Al contempo, rimarca Starace, "i tempi del trasferimento in quella struttura provvisoria oggetto di visita ufficiale della Ministra Cartabia il 28 settembre 2021, scivolano misteriosamente sempre più in avanti: in un primo momento abbiamo sentito dire" che "ci trasferiremo entro la fine dell’anno, poi nella prossima primavera, recentemente dopo l’estate 2022, per poi sentire che a tutt’oggi non sarebbe stato sottoscritto neanche un contratto di locazione con la proprietà dell’immobile".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Inaugurato a Bari l'anno Giudiziario: "Carrierismo e correntismo mali diversi". Sede unica a Bari, i penalisti: "Troppi ritardi"

BariToday è in caricamento