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Cronaca Gravina in Puglia

Incendio Difesa Grande a Gravina, l'associazione Anuu: "Da anni mancano piani per la salguavardia dei boschi, serve inversione di tendenza"

In una nota l'associazione dei migratoristi italiani per la conservazione dell'ambiente naturale interviene richiamando la necessità di riportare al centro il tema della prevenzione: "Pesa la colpa di chi doveva adempiere e non ha adempiuto"

Un patrimonio naturale su cui sembrano esistere "'appetiti' non proprio atti alla conservazione dello stesso", ma sulla cui distruzione, che si sta consumando in questi giorni, pesa anche la carenza di prevenzione.

Sull'incendio che da mercoledì scorso sta interessando l'area del bosco Difesa Grande, a Gravina, intervengono in una nota le guardie dell'Anuu, l''associazione dei migratoristi italiani per la conservazione dell'ambiente naturale'.

"Premesso che i soccorsi hanno dato il massimo per arginare i danni - si legge nella nota -  ma quanta attività di prevenzione viene corrisposta a questo immenso patrimonio? Questa è la domanda che da anni ci poniamo, e si perché da anni non si attuano più “Piani finalizzati” per la salvaguardia delle aree boschive, così come previsto dall’art. 7 co. 14 della L.R. 59/2017, ovvero quale attività di vigilanza (e quindi di prevenzione) viene destinata, stante il lassismo che in questo ultimo quinquennio ha regnato sovrano nell’applicazione della normativa regionale? Come Associazione Migratoristi Italiani, ci siamo più volte spesi nella salvaguardia degli habitat e del territorio, ma la continua latitanza delle istituzioni preposte a dar seguito a quanto sopra, ha di fatto creato un vulnus incolmabile. Per quanto ancora vorremo continuare nell’opera emergenziale? Mancando di fatto una seria programmazione faunistico – ambientale, che non può continuare ad essere gestita dal 15 giugno al 15 settembre con mere attività di protezione civile, che per quanto lodevoli ed apprezzabili, rientrano nel novero emergenziale, avendo in questa regione ed in questa provincia mortificato le attività di vigilanza faunistico - ambientale (venatoria), uniche risorse deputate alla vigilanza preventiva. In sintesi: non si può restare meri osservatori di un incendio, senza di fatto aver compiuto tutte quelle azioni propedeutiche che le leggi, e soprattutto il buon senso, dettano".

"Dal canto nostro - rimarca l'associazione - pur avendo manifestato la nostra disponibilità al comune di Gravina in Puglia per la tutela del bosco di che trattasi in tempi non sospetti, senza ricevere riscontro alcuno, siamo e saremo sempre disponibili al dialogo costruttivo per la tutela del patrimonio floro – boschivo, affinchè azioni scellerate come queste non si possano più perpetrare, ma alla stessa stregua occorre una seria inversione di tendenza e soprattutto il ripristino delle funzioni di vigilanza da parte della Regione Puglia, al fine di mitigare gli svariati danni che si stanno consumando a danno della fauna autoctona e alloctona, oltre che la distruzione di un patrimonio naturalistico secolare. Non sarà la panacea di tutti i mali, ma senz’altro mitigherà azioni sconsiderate a danno dell’ambiente e della fauna. Avendo appreso dagli organi di stampa, oltre la tragica morte del Volontario impegnato nell’evento calamitoso, alla cui famiglia esprimiamo il nostro cordoglio, anche le indagini in corso per risalire agli autori, oltre la probabilità che non siano state rispettate tutte le prescrizioni che la normativa nazionale e regionale impongono per la salvaguardia delle aree boscate, questo “appesantisce” sempre più la colpa di chi doveva adempiere e non ha adempiuto", conclude la nota.

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