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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta sull'Adisu Puglia, "procedure alterate" per i bandi di concorso: indagato direttore generale

Secondo l'ipotesi accusatoria alcune procedure di gara sarebbero state alterate. L'ipotesi di presunte irregolarità nell'assegnazione di nomine e incarichi: perquisizioni dei carabinieri a Bari, Napoli e Trani

Perquisizioni sono state eseguite dai carabinieri del comando provinciale di Bari presso l'Adisu (Agenzia per il diritto allo studio universitario della Regione Puglia) a Bari , Napoli e Trani. I militari, in esecuzione di un decreto emesso dalla Procura di Bari, sono entrati in azione alla ricerca "di database, titoli abilitativi o altri documenti - è spiegato in una nota della Procura - volti a riscontrare l’esistenza di accordi delittuosi che sarebbero stati posti in essere in occasione della pubblicazione dei vari bandi di concorso idonei ad alterare le procedure di gara".

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Bandi di gara "truccati": indagato direttore generale

In particolare, come riporta l'Adnkronos, i militari sono stati incaricati dall'Autorità Giudiziaria di ricercare, nell'eventuale disponibilità del direttore generale dell'Adisu, Gavino Nuzzo, documenti utili ad accertare l'esistenza di un'eventuale collusione o di accordi preesistenti tra gli indagati, relativi alla procedure concorsuali e a riscontare le modalità con le quali sarebbero stati precostituiti, presso l'università telematica Pegaso di Napoli, dei titoli e dei requisiti per la partecipazione dei vari candidati alle selezioni. Sono due gli indagati: lo stesso Nuzzo, e Francesco Fimmanò direttore scientifico dell'università telematica partenopea. Le ipotesi di reato, a vario titolo, formulate dalla Procura di Bari, sono quelle di concorso in abuso d'ufficio continuato, truffa ai danni dello Stato e falso ideologico. Secondo l’impostazione accusatoria della Procura della Repubblica di Bari, il Direttore Generale dell'Adisu, docente di Economia presso un’università telematica e relativo direttore amministrativo sino a pochi anni fa "avrebbe turbato le procedure di gara volte all’assegnazione di talune posizioni di rilievo in quell’ambito, nonché, attestando il falso, nominato quale legale per la difesa dell’agenzia in un giudizio di appello il Direttore Scientifico dell’università".

Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo e della locale Sezione di Polizia Giudiziaria, avrebbero consentito di ricostruire un quadro indiziario secondo cui l’indagato "avrebbe nominato - spiegano gli investigatori - delle commissioni esaminatrici delle procedure concorsuali ADISU Puglia, assegnando il ruolo di Presidente di Commissione a sé stesso o ad altri soggetti, con incarichi presso l’università telematica. In tal modo, avrebbe garantito l’assegnazione di incarichi, di nomine e di posizioni di impiego presso l’ADISU, turbando la regolarità delle gare e attribuendoli a soggetti appartenenti al partito politico Sud al Centro ovvero collegati all’Università telematica e ai quali garantiva il conseguimento dei titoli abilitativi, presso la stessa università, necessari per ottenere gli incarichi o per partecipare ai concorsi banditi dall’ADISU".

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La nota della Presidenza della Regione

"Con riferimento alle indagini che vedono coinvolto il Dg di Adisu si precisa quanto segue: in data 27/04/2020 la Presidenza della Regione Puglia ha ricevuto una richiesta di informazioni dal Dipartimento della Funzione Pubblica relativa allo svolgimento del concorso oggetto delle odierne indagini, avendo la stessa Funzione Pubblica ricevuto segnalazioni in merito a presunte irregolarità. Sono seguite più richieste al presidente del Cda di Adisu di produrre relazioni e chiarimenti aventi ad oggetto le richieste di informazioni ricevute. In data 29/06/2020 la documentazione relativa alle segnalazioni è stata trasmessa al Procuratore della Repubblica di Bari. In ogni caso nelle prossime ore la Presidenza invierà alla Procura richiesta di copia degli atti relativi alle contestazioni mosse al Dg di Adisu, al fine di avviare le procedure previste dalle disposizioni in materia di anti corruzione".

La nota dell'Università Pegaso

"In riferimento ai fatti emersi dagli accertamenti disposti questa mattina dalla Procura della Repubblica di Bari su bandi di concorso e incarichi conferiti all'Adisu del capoluogo pugliese, si precisa che l'università Pegaso non è destinataria di alcuna contestazione e comunque offrirà la massima collaborazione all’Autorità procedente fornendo ogni chiarimento necessario o utile".

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