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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta appalti, nuovo sequestro milionario per i fratelli Degennaro

Disposto da Tribunale del Riesame un sequestro di beni per oltre 26 milioni di euro sarà eseguito nei confronti dei fratelli Daniele, Gerardo e Vito Degennaro, ex amministratori della Dec, indagati nell'inchiesta sui presunti appalti truccati al Comune di Bari

Un sequestro di beni per oltre 26 milioni di euro sarà eseguito nei confronti dei fratelli Daniele, Gerardo e Vito Degennaro, ex amministratori della Dec, indagati nell'inchiesta sui presunti appalti truccati al Comune di Bari per la realizzazione dei due parcheggi interrati di Piazza Cesare Battisti e Piazza Giulio Cesare e per il progetto del centro direzionale del quartiere San Paolo.

Il Tribunale del Riesame di Bari ha parzialmente accolto l'appello presentato dalla Procura che aveva impugnato il precedente sequestro disposto dal gip nel marzo 2012, quando furono arrestati Gerardo e Daniele Degennaro e altre cinque persone, tra cui alcuni tecnici del Comune di Bari, per truffa, falso e frode in pubbliche forniture. Per la vicenda del parcheggio di piazza Cesare Battisti, il Riesame ha disposto il sequestro di oltre 19 milioni di euro, ritenendo "indebitamente percepite tutte le somme derivanti dagli introiti connessi con la gestione del parcheggio", poiché i coindagati avrebbero utilizzato "modalità truffaldine" per ottenere "sia l'aggiudicazione dell'appalto quanto la delibera comunale con la quale l'ente pubblico, tratto in errore, ha riconosciuto sia l'aumento del costo dell'opera ed il conseguente prolungamento degli anni della concessione del parcheggio".

Rigettato, invece, l'appello del pm che chiedeva il sequestro di 104 milioni di euro relativamente al progetto del direzionale del San Paolo. Secondo la Procura, infatti, l'ingiusto profitto della Dec comprendeva il guadagno che la società avrebbe avuto dall'intera gestione trentennale della struttura. Il Tribunale del Riesame, invece, ha ritenuto il danno causato dalla presunta truffa quantificabile in 5 milioni di euro (somma già sequestrata al momento degli arresti). Infine, i giudici hanno condiviso l'ipotesi accusatoria con riferimento a tre episodi di corruzione, quantificando in complessivi 1,5 milioni di euro il prezzo dei reati. I provvedimenti del Riesame sono immediatamente esecutivi ma i difensori degli indagati hanno annunciato che proporranno ricorso per Cassazione.
(ANSA)
 

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