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Cronaca

Inchiesta escort-Tarantini, Berlusconi interrogato dai pm baresi

L'ex premier è stato ascoltato come indagato. E' accusato di aver indotto, assieme all'ex direttore dell'Avanti Valter Lavitola, l'imprenditore Gianpaolo Tarantini a mentire ai giudici nell'inchiesta escort

E' durato circa due ore l'interrogatorio barese dell'ex premier Silvio Berlusconi. Il leader del Pdl è stato ascoltato ieri in una caserma dei carabinieri come indagato nell'ambito dell'inchiesta escort-Tarantini. L'interrogatorio è avvenuto alla presenza del procuratore aggiunto Pasquale Drago e dei tre legali dell'ex premier Niccolò Ghedini, Piero Longo e Francesco Paolo Sisto.

LE ACCUSE - Silvio Berlusconi è indagato a Bari assieme all'ex faccendiere napoletano ed ex direttore dell'Avanti Valter Lavitola. I due sono accusati, in concorso, di aver indotto Gianpaolo Tarantini a mentire alla magistratura barese sulle escort che l'imprenditore ha portato tra il 2008 e il 2009 nelle residenze private dell'allora premier. In cambio Gianpi avrebbe avuto almeno 500.000 euro. Nell'indagine Lavitola era stato ascoltato nei mesi scorsi.

L'INTERROGATORIO - La difesa di Berlusconi ha tentato di sciogliere il "contrasto" che c'é, nonostante i fatti siano gli stessi, tra l'essere indagato a Bari per concorso in induzione a mentire all'autorità giudiziaria ed essere persona offesa a Roma dal reato di estorsione.  Secondo il pm Drago, Lavitola, in concorso con Berlusconi, ha indotto Tarantini, in cambio di almeno 500.000 euro, a mentire negli interrogatori del 29 e 31 luglio 2009 ai pm baresi che indagavano sulle escort che Gianpi ha portato a palazzo Grazioli e a Villa Certosa. Fatti sui quali indaga anche la procura di Roma che il 14 maggio scorso ha ascoltato Berlusconi. I pm romani ritengono, limitatamente al periodo marzo-luglio 2011, che Lavitola, Tarantini, la moglie di quest'ultimo, Nicla Devenuto, e due collaboratori di Gianpi abbiano estorto danaro a Berlusconi (che nella capitale è parte lesa) in cambio delle menzogne che sarebbero state dette da Tarantini alla procura di Bari: cioé che Berlusconi non sapeva che le donne della sua scuderia fossero prostituite.

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