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Cronaca

Tragedia ATR 72, condanne ridotte in appello

Pene ridotte per i responsabili del disastro aereo avvenuto il 6 agosto 2005, quando l'Atr 72 della Tuninter partito da Bari e diretto a Djerba ammarò nel golfo di Palermo. Nel tragico incidente persero la vita 16 persone

Condanne ridotte in appello per i sette imputati, tutti tunisini, ritenuti responsabili del disastro aereo dell'ATR 72, avvenuto il 6 agosto 2005 al largo di Palermo. L'aereo, partito da Bari e diretto a Djerba, ammarò nel golfo di Palermo, spezzandosi in tre tronconi e provocando la morte di 16 persone.

Secondo l'accusa, l'incidente fu causato da un errore umano. I motori del velivolo smisero di funzionare perchè era finito il carburante, ma nessuno se ne accorse: sull'aereo, infatti, erano stati montati indicatori di carburante di un altro modello di Atr. Il pilota, inoltre, pure essendosi accorto che i motori si era spenti, e pur avendo il tempo di atterrare a Palermo, proseguì il volo.

A tutti gli imputati, accusati a vario titolo, di disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose gravissime, la corte d'appello di Palermo ha riconosciuto le attenuanti generiche. Al comandante Chafik Gharby è stata inflitta una condanna a 6 anni e 8 mesi (in primo grado ne aveva avuti 10). Una pena di 6 anni di reclusione è stata inflitta al pilota Ali Kebaier (10 anni in primo grado), al direttore generale della Tuninter Moncef Zouari e al direttore tecnico Zoueir Chetouane (entrambi nove anni nel primo processo). Condannati a 5 anni e 8 mesi il responsabile del reparto di manutenzione Siala Zouehir; il meccanico Nebil Chaed e il responsabile della squadra manutenzioni Rhouma Bal Haj (8 anni ciascuno in primo grado).

 

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