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Venerdì, 19 Aprile 2024
Incidenti stradali

Meno incidenti sulle strade pugliesi, ma la provincia di Bari è maglia nera per numero di vittime

I dati, relativi al 2018, contenuti nel rapporto annuale presentato da Regione e Asset: tra le strade in cui si registra il maggior numero di sinistri, spiccano la statale 16 e la 100

Meno incidenti e meno vittime sulle strade pugliesi rispetto al 2017, sebbene "il bollettino resti ancora critico", a testimoniare la necessità di proseguire sulla via della sensibilizzazione. A dirlo sono i dati contenuti nel rapporto 2018 sull'incidentalità stradale presentato oggi da Regione e Agenzia Regionale Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio (Asset).

Provincia di Bari maglia nera per numero di decessi

Analizzando nel dettaglio le cifre, emergono tuttavia dati meno incoraggianti per l'area metropolitana di Bari, maglia nera per numero di vittime insieme alla provincia di Foggia, con 58 decessi registrati nel 2018. Un dato lievemente diverso rispetto al 2017, quando la provincia barese era al primo posto per numero di sinistri, ma con un decremento della mortalità. Nel complesso, l'anno scorso sono stati verbalizzati 9.685 incidenti stradali con lesione – con una media di 807 al mese – che hanno provocato 201 vittime (133 conducenti, 50 persone trasportate, 18 pedoni) e 16.135 feriti. Il numero delle vittime è comunque il più basso finora registrato a partire dall’anno 2001.

Le strade più pericolose nel Barese: SS 16 e 100 in testa

Tra le strade più incidentate della Puglia, al primo posto spicca la statale 16 dell’area metropolitana di Bari (dato tristemente confermato dalla cronaca quotidiana), che ha registrato 209 incidenti, ma va segnalata anche la SS 100 con 47 sinistri. La maggior parte degli incidenti, tuttavia, continua a verificarsi soprattutto nei centri urbani (69,4%), anche il tasso di mortalità sale al di fuori dell'abitato (72,6%).  L’indice di mortalità più elevato è rilevato ad agosto con 3,4 morti ogni 100 sinistri, quello più basso, invece, a febbraio e a dicembre. 

Più pedoni investiti: colpa di distrazione e velocità

A fronte di un calo complessivo degli incidenti, c'è tuttavia una tipologia che aver registrato, rispetto all’anno passato, un incremento sia nel numero di sinistri (+4,6%) sia nel numero di deceduti (+12,5%): l'investimento di pedoni. Tra le principali circostanze presunte di investimento - rileva il rapporto - è stata riscontrata la mancata precedenza al pedone sugli appositi attraversamenti. Nelle altre tipologie di incidente sono la distrazione e l’eccesso di velocità le principali circostanze presunte di incidente. 

Giannini e Sannicandro: "Avanti con sensibilizzazione e prevenzione"

"Dobbiamo proseguire questo percorso di educazione e prevenzione che la Regione e l’ASSET hanno avviato con gli altri organismi pubblici coinvolti; dobbiamo condividere e promuovere la necessità di maggiore prudenza moderando la velocità in relazione al contesto ed alla situazione ambientale; rispettare scrupolosamente semafori e segnali stradali, evitare l'utilizzo di smartphone alla guida, così come rispettare il divieto d'uso di alcool o altre sostanze che alterino lo stato di efficienza fisica e mentale con la consapevolezza che queste sono azioni criminali poiché mettono in grave pericolo la propria vita e quelle delle altre persone. Preservare la propria incolumità e non creare pericolo a quella degli altri è un obbligo di convivenza civile fondato sulla consapevolezza del valore della vita", ha sottolineato l'assessore regionale ai Trasporti Giovanni Giannini. Sulla stessa lunghezza d'onda Elio Sannicandro, afferma l’ing. commissario straordinario dell'Asset: "L'ASSET - ha spiegato si pone l'obiettivo di avviare dei percorsi informativi e educativi, sul tema della sicurezza stradale e sulla mobilità sostenibile, con il supporto del Master di giornalismo dell’Università degli studi di Bari e dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia. Infatti è opportuno sviluppare una visione integrata che guardi all’educazione stradale dei ragazzi (futuri conducenti) sensibilizzandoli anche ai temi ambientali e invitandoli all’utilizzo di mezzi ecosostenibili alternativi all’autovettura o al ciclomotore. Ma non ci rivolgiamo soltanto ai giovani in quanto intendiamo sensibilizzare anche adulti e guidatori esperti (over 30) ad una guida più attenta, più prudente e rispettosa del codice della strada così come a trasmettere loro anche un maggiore orientamento al trasporto pubblico. La strategia mira dunque ad individuare i giovani come ambasciatori di una condotta di guida attenta e consapevole trasmettendo messaggi che siano diffusi a macchia d’olio nei confronti di genitori e amici". 
 

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