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Mercoledì, 22 Marzo 2023
Cronaca Bari Vecchia / Piazza Libertà

Vendola e le Sardine danno tutto per Emiliano: pugni al cielo, intonano Bella Ciao "per non tornare alla preistoria"

Nel penultimo giorno prima del silenzio elettorale, hanno scelto piazza Libertà come luogo per rilanciare il loro 'no' alla candidatura di Raffaele Fitto, rappresentante del centrodestra

Si sono riuniti in centinaia in piazza Libertà, a Bari, per gridare il loro 'no' alla candidatura di Raffaele Fitto. Sono le sardine pugliesi, che nel capoluogo hanno organizzato ieri sera l'evento 'La Puglia non si fitta', che già nel titolo richiama il nome del rappresentante della coalizione di centrodestra alla prossime elezioni regionali. Un incontro che ha visto salire sul palco l'ex presidente di Regione, Nichi Vendola, mentre il filologo Luciano Canfora e il sindaco di Milano, Beppe Sala, hanno voluto far sentire la loro vicinanza ai presenti attraverso videomessaggi riprodotti sul maxischermo. Qui trovate la diretta dell'evento, conclusasi con l'intonazione a coro di 'Bella Ciao'

Vendola: "Emiliano ha fatto degli errori, ma non torniamo nella preistoria"

"Emiliano ha fatto degli errori - ha ammesso Vendola dal palco - ma questa non è una buona ragione per tornare nella preistoria, nell’epoca dei pterodattili. Bisogna andare avanti, non indietro". Per poi aggiungere: "Spero francamente che ce la faccia". E naturalmente ne ha anche per lo sfidante del centrodestra: "Fitto si è travestito da giovane - aggiunge - lui che è nato vecchio, si è rifatto il look e cerca di far dimenticare quei 3 o 4mila difetti che hanno contraddistinto un suo governo di dieci anni quanto mai arrogante, incapace di far sorgere la Puglia e portarla nel mondo come noi abbiamo fatto, di far crescere i talenti giovanili come noi abbiamo fatto, di far fiorire mille parchi come noi abbiamo fatto. Ecco, questa è la partita". "Fitto è l’espressione più tetragona del potere, della lontananza dall’interesse dei pugliesi - aggiunge - E se vince la Puglia viene regalata a quelli che vogliono la secessione dei ricchi: a Matteo Salvini, che anche se travestito da patriota nazionale viene da lì, da una storia di rottura fra il Nord e il Sud dell’Italia". 

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