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Cronaca

Atti pubblici del Corecom e del Consiglio regionale redatti da società "estranea alla PA": 10 indagati nell'inchiesta della Procura

L'accusa è di concorso in falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico: tra gli indagati rappresentanti del Corecom, dell'Assise regionale e della società Cles, che avrebbe redatto gli atti pubblici

Atti pubblici del Comitato regionale per le telecomunicazioni (Corecom) e del Consiglio regionale della Puglia redatti da "soggetti privati estranei alla pubblica amministrazione". Si concentrano sulla società Cles l'inchiesta per concorso in falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico, per cui è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari dalla Guardia di Finanza a dieci persone indagate. Lo riporta l'Agenzia Ansa.

Fra gli atti pubblici al centro dell'inchiesta ci sarebbero 28 delibere del Corecom Puglia, una determina del segretario generale del Consiglio regionale e una a firma del dirigente della sezione Studio e supporto dell'assise. Sono indagati la segretaria generale del Consiglio regionale, Domenica Gattulli; i dirigenti Angelica Brandi e Giuseppe Musicco (della sezione Risorse umane e di quella Studio e supporto alla legislazione); il funzionario Michele Chieco (responsabile dei rapporti di collaborazione fra il Consiglio e l'università); Lorena Saracino e Francesco Plantamura, rispettivamente presidente e direttore del Corecom; Pasquale Carulli, esperto legale senior di Cles; Marco Magistrale, Flavia Severino Ulloa e Fabio Valenzano, esperti contabili juniores dell'azienda. Fra i documenti contestati ci sarebbero diverse delibere del Comitato regionale per le telecomunicazioni risalenti al 2020, per la definizione di controversie tra privati cittadini e aziende di telefonia, e una determina dirigenziale avente a oggetto un accordo quadro fra la presidenza del Consiglio regionale e l'Università di Bari. Alla segretaria Gattulli viene contestato (in concorso con la dirigente Brandi e il dipendente Cles Magistrale) di avere firmato una determinazione relativa ad un contratto di collaborazione a supporto del Corecom nell'ottobre 2019, attestando falsamente - secondo la Procura - di aver formato l'atto direttamente. A prepararlo, invece, sarebbe stato un soggetto privato e estraneo alla pubblica amministrazione.

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