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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Salvo grazie al defibrillatore della chiesa, il 118: "Fondamentale installarli e conoscere come utilizzarli"

Due giorni fa, a Torre a Mare, un apparecchio acquistato dalla parrocchia, grazie all'idea di don Fabio Carbonara, ha permesso di aiutare con rapidità un 50enne colpito da arresto cardiaco. Bruscella: "Importante seguire corsi di primo soccorso"

"Senza quel defibrillatore la persona sarebbe morta. E' fondamentale avere a disposizione questa apparecchiatura e saperla usare. Così si potranno salvare tante vite". Essere 'cardioprotetti', infatti, può fare la differenza, come è accaduto due giorni fa a Torre a Mare. Un 50enne colpito da infarto è stato immediatamente soccorso per la presenza del macchinario nella vicina parrocchia di San Nicola, grazie all'idea lungimirante di don Fabio Carbonara che, mesi fa, organizzò un evento di beneficenza al teatro Petruzzelli per acquistare il prezioso dispositivo salva-vite, installandolo da giugno nei locali della chiesa, a disposizione della comunità.

Proprio il defibrillatore e la tempestività dei cittadini e dei soccorritori dell'emergenza sanitaria, hanno permesso di assistere lo sfortunato operaio: "Eravamo in servizio a Triggiano - racconta Maria Rosaria Bruscella, medico del 118 e istruttrice Irc per il centro tarantino di formazione Irc Friends - quando siamo stati allertati per un caso di persona in arresto cardiaco. Siamo arrivati in pochi minuti e abbiamo subito notato la persona a terra e attaccata al defibrillatore. Lì ho riconosciuto un altro collega che, pur non essendo in servizio, stava prestando i primi soccorsi. Ho chiesto da dove avessero preso il macchinario e mi ha subito indicato la parrocchia".

L'intuizione di don Fabio si è rivelata dunque fondamentale per salvare il 50enne, attualmente ricoverato nel reparto di rianimazione di un ospedale barese. Freddezza, tempestività, organizzazione ma anche capacità tecniche da acquisire attraverso corsi di primo soccorso e non solo: "Insegniamo - aggiunge Bruscella -, ad esempio, quando sia importante, una volta applicato il deflibrillatore, non staccarlo fino a quando il paziente non sarà stato preso in gestione da un medico del 118. In questa particolare situazione sono stati rispettati i quattro anelli della catena della sopravvivenza, ovvero, riconoscimento precoce dell'arresto cardiaco, tempestivo massaggio con chiamata, altrettanto immediata, al 118, una defibrillazione precoce e un arrivo in pochissimo tempo delle squadre di soccorso avanzate. Per questa ragione è importantissimo conoscere le tecniche di soccorso. Formarsi richiede davvero un minimo dispendio di tempo e liquidità per un investimento che vale la vita. Un evento del genere potrebbe coinvolgere noi o i nostri cari in qualsiasi momento. Senza le giuste nozioni potremmo fare le mosse sbagliate".

La velocità e l'accuratezza sono basilari poiché bastano solo 10 minuti di arresto cardiaco per provocare danni permanenti al paziente. Senza il defibrillatore, però, tutto ciò non sarebbe stato forse possibile: "L'apparecchio - afferma Bruscella - dovrebbe essere sempre presente nelle vicinanze. Il caso della parrocchia San Nicola ritengo sia unico del genere in città. Bisogna fare in modo che ci sia un po' ovunque. Da un anno, ad esempio, viene prorogata la norma che obbliga i centri sportivi ad avere questo macchinario a disposizione. Tutto ciò non va bene e il caso positivo di Torre a Mare ne è la dimostrazione". Una storia finita, per fortuna, bene, grazie proprio a un'idea semplice ma non scontata: "Pensi a tante cose e al valore della vita - ha scritto Don Fabio su Facebook -. Grazie a chi ogni giorno salva vite umana, grazie ai medici e ai volontari. Siete davvero preziosi e "vedervi" all'opera commuove. Comprate e installate defibrillatori, ovunque".

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