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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Regalo di Natale" e "debito di riconoscenza": i due imprenditori confermano le mazzette a Lerario

Il foggiano Luca Leccese e il barese Donato Mottola sono ai domiciliari dallo scorso 26 dicembre, con l'accusa di episodi corruttivi nei confronti dell'ex capo della Protezione civile, a sua volta agli arresti per essere stato beccato in flagranza a intascare una tangente. Gli interrogatori davanti al gip

Un "regalo natalizio" e un "debito di riconoscenza" per l'ex capo della Protezione civile pugliese. Davanti al gip hanno confermato così, come già sostenuto in Procura, di aver dato delle tangenti a Mario Lerario, i due imprenditori agli arresti domiciliari per corruzione dal 26 dicembre scorso. 

VIDEO | La consegna delle tangenti e l'imprenditore intercettato

Il primo ad essere sottoposto questa mattina ad interrogatorio di garanzia è stato Luca Leccese, di Foggia. L'interrogatorio, celebrato da remoto, è durato poco più di 20 minuti. Dinanzi alla gip Anna Perrelli e al procuratore Roberto Rossi, Leccese ha confermato di aver consegnato a Lerario una mazzetta da 10 mila euro, quella che è costata all'ex dirigente l'arresto in flagranza. Ha ribadito di aver voluto dare a Lerario un "regalo natalizio" come ringraziamento per un appalto da 2 milioni e 500 mila euro relativo a dei lavori al Cara di Borgo Mezzanone (Foggia) che la sua società aveva ottenuto. I difensori dell'imprenditore, gli avvocati Gianluca Ursitti e Nicola Zingrillo, si sono riservati di chiedere la revoca della misura cautelare.

Da remoto si è svolto per circa un'ora anche l'interrogatorio dell'altro imprenditore arrestato, Donato Mottola che ha confermato di aver consegnato una mazzetta da 20 mila euro a Lerario "per un debito di riconoscenza" nei confronti della famiglia del dirigente, anche per ragioni personali. Ha poi precisato di non avere con Lerario alcun accordo preventivo relativo a quella dazione di denaro. Nell'interrogatorio Mottola è stato assistito dall'avvocato Maurizio Tolentino. La difesa si riservata di chiedere la revoca o sostituzione della misura cautelare, anche sulla base del fatto che Mottola si è dimesso dalla carica di amministratore della società in affari con la protezione civile.

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