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Cronaca

Interrogatorio in carcere per Tommy Parisi: "Fuori dagli affari di famiglia, sono un artista"

Il cantante neomelodico, figlio del boss di Japigia, ascoltato dal gip respinge le accuse. E il padre, anch'egli interrogato, a sua volta lo difende: "Tommy è pulito"

Ha risposto per mezz'ora alle domande del gip, Alessandra Piliego, ribadendo la sua innocenza e l'estraneità agli affari illeciti della sua famiglia. Interrogatorio di garanzia, questa mattina in carcere, per Tommy Parisi, figlio del boss 'Savinuccio'. Il cantante neomelodico, da martedì scorso ricercato in quanto coinvolto nel blitz che ha decimato il clan Parisi, si è costituito ieri, presentandosi spontaneamente in carcere accompagnato dal suo avvocato, Nicola Lerario.

"Non sono un deliquente, ho scelto di stare fuori dagli affari della mia famiglia e fare l'artista", avrebbe detto il 33enne rispondendo alle domande del gip. Tommy Parisi finora non era mai stato coinvolto nelle indagini che avevano riguardato il clan Parisi, ma questa volta è accusato di associazione mafiosa. Secondo gli investigatori, Parisi jr avrebbe fatto da tramite tra il padre in carcere e gli affiliati al clan, veicolando informazioni e direttive.

Un'accusa che è stata respinta dallo stesso boss, Savino Parisi, anch'egli sottoposto oggi ad interrogatorio di garanzia. Il boss di Japigia, oltre a negare il coinvolgimento nei fatti che gli sono contestati dalla Procura, avrebbe parlato anche del figlio Tommy, sostenendo la sua totale estraneità al mondo della criminalità: "Ha scelto di fare il cantante ed è pulito", avrebbe affermato Parisi. Quanto alla sua posizione, il boss di Japigia ha negato di aver mai gestito dal carcere gli affari del clan, circostanza che sarebbe invece emersa dalle indagini coordinate dalla Dda.
 

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