rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Pronto intervento minori, nel 2021 120 interventi, anche per abusi sessuali e violenze assistite: rinnovato il protocollo Comune-Tribunale

Durante la cerimonia, questa mattina a Palazzo di Città, è stato indicato l'esito delle segnalazioni sul territorio barese del servizio a sostegno dei minorenni baresi a rischio o vittima di abuso-maltrattamento, devianza ed evasione dell’obbligo scolastico

Abusi sessuali infrafamiliari, incapacità educativa, anche maltrattamenti e violenza assistite. È il bilancio di un anno di attività per il Pronto Intervento minori, nato da un protocollo d'intesa tra l’assessorato al Welfare e la Procura presso il Tribunale per i minorenni di Bari a sostegno dei giovani baresi a rischio o vittima di abuso-maltrattamento, devianza, evasione dell’obbligo scolastico. Protocollo che questa mattina è stato rinnovato durante un incontro a Palazzo di città dall’assessora Francesca Bottalico e dal procuratore Ferruccio De Salvatore, alla presenza del comandante provinciale della Guardia di Finanza Roberto Pennoni, del comandante della Polizia locale Michele Palumbo, di Esterina Oliva in rappresentanza dell’Ufficio scolastico regionale e dell’equipe socio-educativa del PIM.

Gli interventi del Pim

In un solo anno il PIM è intervenuto su 120 segnalazioni relative a 157 infradiciottenni baresi, relazionando dettagliatamente all’esito di un’indagine svolta a 360 gradi sul territorio anche con il coinvolgimento di medici di base, docenti ed educatori. Dette segnalazioni hanno consentito alla Procura presso il Tribunale per i minorenni di proporre ricorso al Tribunale avviando 88 procedimenti tesi a valutare la capacità dei genitori, al fine di un’eventuale riduzione o ablazione della responsabilità genitoriale, e a individuare la forma di supporto necessario ad affrontare e, ove possibile risolvere, la condizione di malessere vissuta dai minori. Eterogenei i casi di cui il PIM si è occupato, tra cui 3 abusi sessuali infrafamiliari, 19 casi di conflittualità familiare, 41 situazioni di incapacità educativa, 13 casi di maltrattamenti e violenza assistite.

Le segnalazioni sui minori in difficoltà, che possono pervenire da cittadini, scuole o altre istituzioni, vengono vagliate e istruite dal PIM, che è composto da tre assistenti sociali, un agente distaccato del comando provinciale della Guardia di Finanza, un maresciallo della Guardia di Finanza della sezione della Polizia giudiziaria minorile della Procura presso il Tribunale per i minorenni e un sovrintendente della Polizia locale. L’unità operativa lavora anche in stretta collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per tenere un filo diretto con le scuole.

"Un servizio quanto mai necessario in questo momento storico di grande vulnerabilità e fragilità per il mondo dell'infanzia e dell'adolescenza - ha ricordato Francesca Bottalico - come emerge dagli ultimi episodi di cronaca, dalle segnalazioni che arrivano dal territorio o dalle richieste di aiuto ricevute dai nostri servizi e dalle antenne territoriali. A tutto questo stiamo tentando di rispondere con la formazione di operatori scolastici, socio-sanitari ed educativi, con più servizi, con l’attivazione in tutti i quartieri di sportelli gratuiti di ascolto psicologico e pedagogico e l’avvio di una task force sulla prevenzione al suicidio e a contrasto del disagio adolescenziale nelle scuole e nei presidi educativi teritoriali. Un’attività integrata tra analisi e rilevazione del bisogno, programmazione e interventi che in un solo anno, forse il più complesso dal dopoguerra, ci ha permesso di incidere in maniera attiva sul contrasto al disagio minorile".

"Molteplici sono le cause di quel malessere che siamo chiamati ad arginare ma sopratutto a prevenire - ha proseguito Ferruccio De Salvatore - e non tutte hanno origine nella precarietà economica. Riguardano anche la crisi delle relazioni affettive e la disgregazione dei nuclei familiari, che minano alla base la sicurezza di tanti bambini e adolescenti accentuandone il senso di solitudine e amplificandone il disagio. Non è un caso se  sono moltissimi i minorenni segnalati per eccessiva aggressività nelle relazioni con i pari o per un rapporto sregolato con il cibo, spie di un disagio trasversale ai diversi contesti economici. Numerosi sono anche i casi di violenza assistita in famiglia, il più delle volte ai danni delle donne. Ma il malessere dei più giovani nasce anche da una vita di relazione che riduce al minimo le emozioni, complice l’abuso delle nuove tecnologie e dei social, le cui dinamiche incidono profondamente sulla loro percezione della realtà, rendendoli passivi, quasi osservatori distaccati, incapaci di esserne attori".

“Credo sia doveroso fare un resoconto di queste attività, anche per dare atto del lavoro svolto in modo sinergico e proficuo - ha proseguito il comandante Palumbo -. Questa è un’esperienza bellissima, portata avanti da un gruppo di persone che hanno lavorato intensamente per raggiungere questo risultato. Auspico davvero che si possa ripetere in altre procure così come mi auguro si possano incrementare le nostre risorse al servizio del progetto, magari con le assunzioni che a breve dovrebbero rinforzare il corpo della Polizia locale”.

“Siamo particolarmente contenti di partecipare al progetto, che non attiene direttamente alla nostra missione istituzionale ma che in realtà è molto più pertinente di quanto si possa immaginare - ha concluso il comandante Pennoni -. Vorrei sottolineare come questa equipe agisca nel modo migliore al fine di aiutare molti minori nella fase più importante della loro vita. Sono situazioni molto delicate che vanno affrontate con prudenza, soprattutto sotto il profilo umano, e noi siamo pronti ad offrire il nostro contributo con lo spirito giusto”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pronto intervento minori, nel 2021 120 interventi, anche per abusi sessuali e violenze assistite: rinnovato il protocollo Comune-Tribunale

BariToday è in caricamento