"Soldi per ridurre i tempi delle liste d'attesa", arrestato primario dell'Istituto Oncologico Giovanni Paolo II di Bari
Le accuse sono di concussione e peculato. Il professionista, direttore e responsabile di un'Unità Operativa Oncologica Medica, sarebbe stato sorpreso dopo aver ricevuto una somma di denaro da parte di un paziente
Un primario dell'Istituto Oncologico Giovanni Paolo II di Bari, Vito Lorusso, è stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta della Procura del capoluogo pugliese. Le accuse sono di concussione e peculato. Il professionista, direttore e responsabile di un'Unità Operativa Oncologica Medica, sarebbe stato sorpreso dopo aver ricevuto una somma di denaro da parte di un paziente oncologico presente nella struttura per una visita di controllo che il Servizio Sanitario Nazionale garantisce gratuitamente.
L'inchiesta è stata avviata a seguito di una denuncia presentata da un parente di un paziente oncologico defunto. Per gli investigatori, "elementi comuni a tutti gli episodi nel corso delle indagini" sarebbero "da una parte la" presunta "situazione di sudditanza psicologica" in cui avrebbero versato le "parti offese", e dall'altra "il modus operandi del medico che con minacce implicite" avrebbe denigrato "costantemente il servizio sanitario nazionale nonché i suoi stessi colleghi con le affermazioni intercettate dagli investigator".
Nel corso delle visite il professionista avrebbe rassicurato i malati oncologici "prospettando vantaggi sui tempi di attesa". Il medico, poco prima di essere arrestato, avrebbe aggiunto che "dove si fa la coda…io cerco di evitarti ovviamente tutti quei…quelle rotture di palle”. Secondo gli inquirenti Lorusso avrebbe "percepito indebitamente somme di denaro, sia nell’ambito delle prestazioni rese durante la sua attività di servizio pubblico (vedi percorso follow up) che in quelle di 'intramoenia', al di fuori di ogni contabilizzazione presso il cup".
In merito alla vicenda giustiziaria che avrebbe coinvolto un medico dell'istituto, il direttore generale dell'Istituto Oncologico, Alessandro Delle Donne è intervenuto attraverso una nota: "Avendo appreso della vicenda dalla stampa - dice - , aspettiamo eventuali notifiche dalle forze dell'ordine. Siamo sgomenti e indignati e, qualora i fatti fossero confermati, non faremo sconti a nessuno".