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Cronaca

La formazione qualificata come scelta vincente nella lotta al riciclaggio

Il tavolo dei relatori. Da sinistra: Rachele Cantelli - Direttore Regionale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Stato; Michele Carbone, Generale della Guardia di Finanza; Barbara Bandiera, avvocato Studio Legale RCC; Adriano Giannola, Presidente dello SVIMEZ; Sergio Silvestri, Direttore della European School of Banking Management.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

Una formazione specialistica qualificata può essere uno strumento fondamentale nella lotta all'economia illegale. È quanto emerso nel corso della tavola rotonda "Antiriciclaggio e Formazione nella lotta all'economia illegale", che si è tenuta venerdì pomeriggio presso l'Hotel Parco dei Principi di Bari.

Organizzato dalla European School of Banking Management e moderato dall'avvocato Barbara Bandiera, esperta di compliance, antiriciclaggio nazionale e internazionale, l'incontro ha delineato lo stato dell'arte in Italia in materia di antiriciclaggio, con un focus particolare su alcuni dei soggetti obbligati, attraverso gli interventi del Generale della Guardia di Finanza, Michele Carbone; del Direttore Regionale dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli di Stato, Rachele Cantelli; del Presidente dello SVIMEZ, Adriano Giannola e del Direttore della European School of Banking Management, Sergio Silvestri.

Secondo i dati emersi dal Rapporto annuale 2014 sulle SOS (Segnalazioni di Operazioni Sospette) di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, illustrati dal Generale della Guardia di Finanza, Michele Carbone, in Italia nel 2014 ci sono state oltre 70mila segnalazioni di operazioni sospette (+11% rispetto all'anno precedente), di cui circa 64mila provenienti da banche e poste, considerati i veri presidi dell'antiriciclaggio. Il 5,7% delle segnalazioni nazionali provengono dalla Puglia, da dove nel 2014 sono arrivate 4.128 segnalazioni, la maggior parte nella provincia di Bari

Non tutte le segnalazioni, però, a seguito di approfondimento da parte della Guardia di Finanza, si rivelano significative ai fini penali e amministrativi. Il Rapporto annuale, quindi, dimostra che il meccanismo di vigilanza funziona, ma è necessaria una costante collaborazione da parte dei soggetti che sono parte integrante di questo processo, specie i professionisti in materia di antiriciclaggio, perché molto spesso le segnalazioni vengono inviate solo una volta a conoscenza di procedimenti penali già avviati.

Ad ogni modo, la normativa sul fronte della lotta al riciclaggio è in costante evoluzione: basti pensare che all'inizio dell'anno è stato introdotto in Italia il reato di autoriciclaggio, che attribuisce rilevanza penale alla condotta di chi, in seguito a un "delitto non colposo", trasferisca o impieghi beni e altre utilità in attività economiche o finanziare, in modo da ostacolare l'identificazione della loro provenienza. Lo scorso 5 giugno, poi, è stata emanata la IV Direttiva antiriciclaggio europea che, per la prima volta, estende il suo ambito di applicazione a tutto il settore dei giochi d'azzardo, e non più solo ai casinò.

Quella delle società di giochi e scommesse, specie le società di giochi online, è infatti una realtà in cui il rischio di ravvisare il reato di riciclaggio è piuttosto alto. «La Direttiva - ha sottolineato Rachele Cantelli, Direttore Regionale dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli di Stato - introduce l'obbligo di vigilanza alla clientela per le transazioni superiori ai 2000 euro». Un compito abbastanza arduo, specie nel caso delle società di giochi online, che sono tenute ad identificare il giocatore quando in una sessione di 24 ore raggiunge la soglia di 2000 euro vinti o in gioco. «Questo approccio - continua Cantelli - tiene in considerazione il 'turnover', inteso come il fatturato a rischio riciclaggio di puntate precedenti, con o senza ulteriori quote, ma c'è la necessità di individuare strumenti a supporto di questo processo».

La formazione qualificata, anche attraverso l'aggiornamento continuo, è strumentale all'incremento del numero delle SOS e alla qualità delle stesse, fattori questi fondamentali all'operato di Banca d'Italia e Guardia di Finanza. Non è un caso, infatti, che l'aggiornamento continuo sia obbligatorio per legge (d.lgs 231/07), tanto da prevedere l'introduzione della figura professionale del responsabile AML (Anti-Money Laundering) che apre anche un nuovo spiraglio occupazionale per i giovani neolaureati, visto che lo specialista di antiriciclaggio è una figura fondamentale di moltissime realtà.

A conclusione della tavola rotonda si è infine tenuta la cerimonia ufficiale di chiusura dell'Anno Accademico 2014/2015 della European School of Banking Management, con la consegna dei diplomi, dei premi "Best of the Year" ai discenti e dei premi "Best in Training" a banche e aziende.

La European School of Banking Management è uno dei poli italiani d'eccellenza specializzati nella formazione bancaria. La sua offerta formativa si articola in Master e Corsi di Specializzazione progettati per incontrare le diverse necessità degli istituti bancari, delle società finanziarie e delle società assicurative. Fortemente specializzata in materia di Antiriciclaggio, la European School of Banking Management è l'unica Scuola di Management in Italia ad erogare un percorso formativo sul tema specifico con il Master "Anti-Money Laundering".

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