Allagamenti in strada Annunziata a Bari Vecchia, abitanti esasperati. Il Comune. "Tra poche settimane i lavori"
Il cantiere per la fogna è fermo dopo il ritrovamento dei resti archeologici nella zona della Muraglia. In 15 giorni dovrebbe essere depositata la variante alla Soprintendenza, per consentire la ripresa degli interventi
"Non ce la facciamo più, chiediamo che i lavori comincino il prima possibile. Abbiamo già una lettera pronta da inviare al presidente della Repubblica": i residenti di strada Annunziata a Bari Vecchia esprimono il loro malcontento per il cantiere, atteso da tempo, e non ancora avviato sulla via, che consentirà la realizzazione di un tronco sotterraneo comprendente fogna bianca, nera e acquedotto. Gli interventi previsti erano cominciati l'anno scorso dalla parte della muraglia ma la scoperta di una vera propria necropoli, con 15 tombe, vasellame e il ritrovamento di una porzione di mura antiche aveva obbligato la ditta allo stop per consentire alla Soprintendenza di effettuare i dovuti rilievi. Nel frattempo, il problema dei sottani allagati è rimasto: "Ad ottobre scorso - afferma una residente - l'acqua è nuovamente entrata in casa. Sono anni che viviamo così e siamo stufi". Il Comitato Acli Dalfino ha annunciato iniziative per sbloccare la situazione: "Aspetteremo un mese. Se il presidente della Repubblica - spiega Michele Fanelli - non ci risponderà, andremo alla Corte Europea dei Diritti dell'uomo".
Il punto sui lavori
L'assessore Giuseppe Galasso, spiega lo stato dell'arte: "A fine novembre - dice - vi sono state le lavorazioni di restauro delle mura antiche. L'area ci è stata riconsegnata a gennaio ma la Soprintendenza ha chiesto alla ditta esecutrice degli interventi fognari, alcune prescrizioni. E' stato quindi predisposto un progetto di variante che prevede alcuni accorgimenti da avere durante le fasi di scavo e di collegamento della tubazione alla Muraglia. La bozza è stata fatta visionare alla Soprintendenza che ha chiesto ulteriori piccoli ritocchi. In due settimane il progetto completo sarà consegnato agli uffici dei Beni Culturali e quindi si potranno avviare le lavorazioni". Galasso spiega che il Comune "è l'ultimo destinatario di una protesta comunque legittima. Siamo quelli che stanno risolvendo un problema che risale a tanti anni fa. Abbiamo ripreso il progetto dal vecchio piano Urban e lo abbiamo rifinanziato, oltre che mandato in gara". Dal momento dell'avvio dei lavori, poi, dovrebbero bastare tre mesi per il definitivo completamento e una situazione invivibile, fatta di allagamenti e acqua fino alle caviglie, dovrebbe essere diventare un lontano e brutto ricordo.