Lavoratori in nero e sottopagati negli autolavaggi, nei guai i titolari: un arresto e una denuncia nel Barese

Lavoratori impiegati in nero, costretti a lunghi turni e sottopagati. E' quanto hanno scoperto i carabinieri task force anticaporalato, istituita dal Comando Provinciale di Bari, in due autolavaggi di Triggiano e Torre a Mare. All'esito dei controlli, è stato arrestato in flagranza il titolare di una delle due attività, mentre un secondo è stato deferito per aver impiegato i propri dipendenti in condizioni di sfruttamento.

A Triggiano, un 44enne originario del Senegal, titolare di un autolavaggio, "approfittando dello stato di bisogno" di due connazionali, li avrebbe impiegati - secondo quanto accertato dai carabinieri al comando del maggiore D'Onofri - per la pulizia delle autovetture, facendoli lavorare, da circa due anni, per 8 ore al giorno con paga oraria di 5 euro a fronte delle 8 previste dai contratti collettivi nazionali. Per celare lo sfruttamento, l'uomo avrebbe anche alterato il libro unico del lavoro, facendo risultare fittiziamente 50 ore mensili in luogo delle 160 effettivamente prestate. Al termine delle operazioni sono state elevate sanzioni amministrative e penali per oltre 100mila euro.

Analoghi controlli sono stati svolti in un autolavaggio di Torre a Mare dove il proprietario, un 55enne originario di Noicattaro - hanno rilevato i militari - avrebbe sfruttato 4 operai (nazionalità georgiana e nigeriana), assumendoli al nero con paga oraria di 3 euro, impiegandoli come lavavetri anche 10 ore al giorno, e facendoli alloggiare in un locale, ricavato proprio sull’autolavaggio, privo dei requisiti minimi di abitabilità. Anche in questo caso sono state comminate pesanti sanzioni amministrative e penali, pari a 90mila euro. L’uomo al termine delle formalità, è stato arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione dell’A.G. di Bari.