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Cronaca San Pasquale / Via Celso Ulpiani

Prende forma l'asilo intitolato alla dottoressa Labriola, il marito: "Sarà la cosa più bella dedicata a Paola"

Nella struttura, nel 2013 intitolata alla psichiatra uccisa ma di fatto rimasta chiusa, i lavori sono ripartiti grazie ad accordo tra Comune e Università. L'apertura forse a settembre. Vito Calabrese: "E' passato molto tempo, ma siamo felici che la vicenda possa risolversi"

Inaugurato nel 2013, ma di fatto mai entrato in funzione. Ora per l'asilo dedicato a Paola Labriola, la psichiatra uccisa il 4 settembre 2013 nel Centro di Salute mentale di via Tenente Casale da un paziente, l'apertura dovrebbe essere soltanto una questione di mesi. I lavori nella struttura di via Celso Ulpiani sono ripartiti grazie ad un accordo siglato ad agosto scorso tra il Comune e l'Università di Bari, proprietaria dell'edificio. Così, quello che in origine sarebbe dovuto essere il nido aziendale dell'Uniba, diventerà il decimo asilo nido della città. L'apertura, inizialmente prevista per l'inizio di quest'anno, slitterà probabilmente a settembre. 

Il marito: "Felici che la vicenda si risolva"

"Speriamo che la burocrazia con le sue lentezze sia superata", auspicano dall''Osservatorio Paola Labriola'. Nei giorni scorsi alcuni componenti dell'associazione, insieme al marito della dottoressa Labriola, Vito Calabrese, hanno effettuato un sopralluogo nell'asilo, insieme all'assessore alle Politiche educative, Paola Romano, e ai tecnici di Comune e Università. Nelle stanze dalle pareti colorate, sono già stati posizionati anche gli arredi. Anche il giardino è "pulito e curato". "L'asilo è davvero molto bello, ben fatto. Siamo felici, per Paola, ma soprattutto per la città che avrà a disposizione una struttura così bella", commenta Vito Calabrese. Era stato proprio lui, attraverso Facebook, ad esprimere l'amarezza per quella struttura che era stata dedicata a sua moglie, ma di fatto mai aperta. "La mia - spiega oggi - non era una polemica distruttiva. Sempre con toni molti bassi avevo voluto evidenziare una cosa: non volevo che il nome di mia moglie fosse associato ad una cosa morta, ad una struttura chiusa. Ho detto semplicemente: se non ci sono i fondi per aprirla allora togliete quella targa, copritela". Poi a sbloccare quella situazione, dai contorni paradossali, è arrivato l'accordo con il Comune. "E' passato molto tempo - dice Calabrese - ma va bene comunque. E' stata una vicenda per certi aspetti strana - ammette - ma siamo felici che si risolva".

L'accordo Comune-Università

In base a quanto previsto dal protocollo di intesa siglato ad agosto scorso, l'asilo, riqualificato dall'Università, sarà gestito con risorse e personale dell'amministrazione comunale. Potrà ospitare 36 bambini dai 3 ai 36 mesi e una parte dei posti sarà riservata ai figli di dipendenti e studenti universitari. 

"Un asilo il luogo più bello per ricordare Paola"

In questi anni, iniziative simboliche e riconoscimenti per ricordare Paola, la "dottoressa dell'anima" morta mentre svolgeva il lavoro che amava, non sono mancati. Come la medaglia d'oro "al merito della sanità pubblica" conferita dal presidente della Repubblica Mattarella nel 2016. Ma forse è proprio unire il suo nome ad un luogo "di vita" come un asilo il modo migliore di rendere omaggio alla psichiatra scomparsa. "Paola deve essere associata a qualcosa di bello. E siamo particolarmente contenti che questo qualcosa sia un asilo, un luogo fatto per i bambini, per aiutare le famiglie. Da questo punto di vista è la cosa più bella che mia moglie ha avuto. Questo è un luogo vivo, ed è la cosa più bella da associare a lei".

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