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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Bari Vecchia / Piazza Federico II di Svevia

Marciapiede nuovo, alberi e scivoli per disabili: lavori attorno al Castello Svevo

Il cantiere partirà al termine degli interventi nel Giardino Isabella d'Aragona: saranno piantati dieci pini in alvaretti più grandi

Il marciapiede che costeggia il Castello Svevo di Bari sarà riqualificato: i lavori cominceranno a fine febbraio e interesseranno il tratto di fronte a piazza Federico II di Svevia. Un cantiere da circa 80mila euro recuperati con risparmi provenienti dal finanziamento della riqualificazione del giardino Isabella d'Aragona, i cui lavori termineranno nelle prossime settimane. Gli interventi prevederanno il miglioramento delle condizioni del marciapiede e l'allargamento degli alvaretti che ospitano gli alberi di pino, rendendoli grandi come quelli sul giardino Isabella d'Aragona, nel lato di piazza Massari. Gli operai ripristineranno le basole danneggiate e sarà anche implementato, d'intesa con la Soprintendenza, il numero degli alberi ripristinando l'allineamento storico e integrandolo con 10 pini in linea con i pali della pubblica illuminazione. Verranno realizzati anche 3 scivoli per disabili in basole, due in corrspondenza dell'entrata del Castello e uno del varco che porta alla Cattedrale. Eliminati anche gli archetti di ferro.

Galasso: "Perimetro interamente recuperato"

I lavori dureranno circa 3 mesi e saranno a cura dell'azienda aggiudicataria della riqualificazione del giardino: "Il perimetro del Castello Svevo - spiega l'assessore Galasso - sarà interamente recuperato. A chiusura dell’intero cantiere, potremo contare su un prospetto rinnovato e molto suggestivo. Sperimenteremo anche la realizzazione di alvaretti particolari, caratterizzati dalla presenza di un’intercapedine, una sorta di camera d’aria che possa favorire lo sviluppo delle radici degli alberi in profondità ed evitare il fenomeno del sollevamento della pavimentazione al di sotto dei pini. È un sistema molto interessante, che ovviamente potrà essere utilizzato solo in caso di nuove piantumazioni, in grado di portare le radici a svilupparsi verso il basso anziché in superficie. Ciò ci consentirebbe di continuare a piantare alberi di pino anche in aree soggette a vincoli storici e paesaggistici, eliminando i problemi provocati dalle radici”. 

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