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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"Chiediamo da ormai 20 anni di restituire dignità alla giustizia": gli avvocati baresi scrivono al neo ministro Cartabia

L'appello dei rappresentanti della Camera penale 'Achille Lombardo Pijola', in cui ricostruiscono la travagliata storia del sistema giudiziario barese, dalla 'tendopoli' al progetto della 'Cittadella della giustizia'

"La Giustizia sta vivendo un periodo di difficoltà sempre crescente e la crisi pandemica sta mettendo a nudo le gravissimi criticità del sistema e
delle strutture del settore penale": le parole aprono la lunga lettera che i rappresentanti della Camera penale 'Achille Lombardo Pijola' di Bari ha indirizzato al neo ministro della Giustizia, Marta Cartabia, la cui nomina è stata salutata positivamente. E gli avvocati penalisti sperano in un cambio di rotta, in particolari sulle questioni scottanti della giustizia barese, come la sede provvisoria del Tribunale di Bari in via Saverio Dioguardi, "la cui gravissima inidoneità - scrivono - rispetto alla funzione giudiziaria era stata già confermata sin dalle primissime battute, ha costretto l’attività giudiziaria ad un cammino con il freno a mano perennemente innestato. Chiediamo ormai da più di venti anni di restituire dignità alla Giustizia penale a Bari".

Il ricordo della 'Tendopoli della giustizia'

La lettera diventa anche occasione per ricostruire il difficile iter che dovrebbe portare in futuro alla realizzazione della Cittadella della giustizia barese, passato attraverso le ferite ancora vive della 'tendopoli' nel parcheggio dell'ex Tribunale penale nel quartiere Libertà, chiuso dopo essere stato dichiarato inagibile dal Comune. "Il suo predecessore venne a fare visita nelle tende baresi - ricordano - E gli avvocati penalisti di Bari erano lì sotto le tende, al caldo
torrido, per aiutare la Giustizia a superare le difficoltà, confidando nella nomina di un Commissario ad acta mai arrivata e in una Cittadella della Giustizia mai realizzata. Da allora e fino a settembre 2019 le sedi ove amministrare la Giustizia a Bari si moltiplicarono: Piazza De Nicola, Via Brigata Regina, la sede dell’ex Tribunale di Modugno, la sede dell’ex Tribunale di Bitonto, l’aula delle convalide della locale Casa circondariale, oltre alle già dislocate sedi del Tribunale per i Minorenni e del Giudice di Pace. E gli avvocati penalisti di Bari hanno peregrinato in lungo e in largo, con grande affanno, al fine di garantire che il sevizio Giustizia potesse proseguire pur tra mille difficoltà". Poi è arrivato il Covid, e anche la giustizia si è dovuta ulteriormente adeguare: "A marzo 2020 è deflagrato il problema pandemico e le sedi sono state chiuse, tranne che per i processi urgenti ed indifferibili.
E gli Avvocati baresi sono andati in ogni dove, in caserme, carcere, uffici giudiziari e studio per svolgere il loro compito al fianco dell’assistito, spesso detenuto, e sempre per esercitate la professione nell’interesse della Giustizia e per tenere fede all’impegno solenne".

"Bisogna nominare un commissario ad acta"

L'appello alla neoministra è quindi di "riaprire una prospettiva nuova per l’intera comunità giudiziaria barese: a quasi tre anni di distanza dallo sgombero del Palazzo di via Nazariantz - proseguono - Le chiediamo accoratamente di intervenire per ripristinare efficienza e decoro per la Giustizia barese.
Quando siederà alla prestigiosa scrivania di Via Arenula, troverà in qualche cassetto un fascicolo dedicato all’edilizia giudiziaria barese.
La preghiamo fervidamente di dare priorità, anche (se lo riterrà opportuno) nominando un Commissario ad acta per l’evidente stato di emergenza e di urgente e grave necessità, alla risoluzione di un problema che offusca la dignità dello Stato".

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