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Cronaca Libertà

Libertà: ex Manifattura Tabacchi, la sporcizia regna sovrana

I venditori che operano all'interno della struttura coperta di via Nicolai lamentano la scarsa igiene pubblica. A questi si aggiungono i vetri rotti, le mattonelle divelte e le coperture non adeguate

E’ un problema che si ripete periodicamente quello della scarsa igiene all’interno della ex manifattura tabacchi di Bari. La struttura, che oggi ospita il mercato di via Nicolai, si trova in una situazione particolare: erbacce alte, ragnatele vicino alle luci d’illuminazione, pavimenti sconnessi, cartoni abbandonati negli angoli, muri scrostati e sporchi, finestre con vetri rotti e zone di copertura con plexiglass distrutti. “Non possiamo lavorare così”, interviene un commerciante di frutta e verdura che da anni ha la bancarella proprio lì. “Quando veniamo da aprire la mattina, non troviamo tutto pulito. Spesso i viali li dobbiamo ripulire noi”. Per non parlare, poi, del freddo di questi giorni: “Alcune finestre sono rotte. Entra il gelo di questi giorni e siamo obbligati a coprirci più del dovuto per lavorare”. E le grate per terra? “Alcune – ci fanno notare – sono divelte e gli utenti, spesso anziani, rischiano costantemente di cadere”.

Ex Manifattura Tabacchi: le foto del degrado

Insomma, a quanto pare, il problema non è solo per la parte interna dell’edificio. Anche fuori, nel cortile, le condizioni non migliorano. Qui ci sono mattonelle sconnesse, come i cartoni abbandonati nel piccolo giardino che, però, ha le erbacce alte. “Siamo noi - irrompe un’altra venditrice – a cercare di tenere le cose in ordine”. Allora chiediamo: ma gli operatori ecologici del Comune, vengono? “Si, vengono ma le operazioni non sono fatte proprio bene. Resta sempre qualcosa che non è stato fatto”. Ci siamo spostati, poi, nella zona esterna del mercato, dove ci sono gli stand fissi dei venditori di pesce. “Qui noi, ogni giorno, scarichiamo sul pavimento litri e litri di varechina, perché a noi piace tener pulito”. Ma chi di dovere non opera? “Si, ma è sempre una pulizia superficiale”. Il punto, quindi, non è che gli operatori addetti alle pulizie non vanno all’ex manifattura. Il punto è che “non si agisce come si dovrebbe fare”. Le zone, invece, che separano le parti ‘vissute’ della struttura da quelle non utilizzate, sono divise da lamiere “dove chiunque, qualora queste cadano, potrebbe farsi male”, ci dice un altro venditore.

Insomma, la situazione resta critica. E l’appello che lanciano i venditori nei confronti dell’Amministrazione comunale è un vero e proprio ‘S.o.s.’.

 

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