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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Scommesse online e criminalità, il figlio del boss: "Nessun legame tra società e clan Parisi"

Il figlio del boss di Japigia durante l'interrogatorio di garanzia nega un collegamento tra centri scommesse e affari del gruppo malavitoso. E' indagato per trasferimento fraudolento di beni con l'aggravante mafiosa

Nessun legame tra le attività dei centri scommesse e gli affari del clan. Così Tommy Parisi, il figlio del boss di Japigia, arrestato venerdì scorso nell'ambito di un'inchiesta su un presunto giro di scommesse online gestito dai clan, avrebbe risposto in carcere nel corso dell'interrogatorio di garanzia.

L'inchiesta e le accuse a Parisi

Il cantante neomelodico, figlio del boss Savino, è indagato per trasferimento fraudolento di beni con l'aggravante mafiosa, nell'ambito dell'inchiesta coordinata dalla Dna, che ha portato in carcere altre 21 persone a Bari, gettando luce su presunti rapporti del gruppo barese anche con clan siciliani e calabresi. A Tommy Parisi a Procura di Bari contesta di aver intestato fittiziamente a prestanome quattro centri scommesse ubicati a Bari e in provincia. Assistito dall'avvocato Nicola Lerario, Parisi, in relazione alla gestione delle società, ha parlato di eventuali "scelte imprenditoriali sbagliate", ma anche "non c'entrano nulla" con le attività del clan. 

Tommy Parisi, arrestato venerdì scorso dalla Finanza dopo due giorni di latitanza, avrebbe anche ribadito che, nel momento in cui è stato catturato, si accingeva a presentarsi alle autorità per costituirsi.

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