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Cronaca

Gioco d'azzardo, sequestrati beni per otto milioni a imprenditore delle slot machine

L'uomo, già sorvegliato speciale, condannato per estorsione nel 2003, per aver imposto a commercianti la fornitura di slot machine, era poi riuscito nuovamente ad imporsi nel settore attraverso società intestate a prestanome

Una società immobiliare, una ditta del settore della ristorazione e una di organizzazione eventi, un importante fabbricato ubicato nella zona industriale di Bari, dodici automobili, otto conti correnti bancari e due aziende (una a Bari e l’altra a Lanciano) che si occupano della produzione e commercializzazione di slot machine. Sono i beni oggetto di un maxi sequestro da otto milioni di euro compiuto all'alba dai carabinieri del Comando provinciale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica.

L'OPERAZIONE DEI CARABINIERI: IL VIDEO DEL SEQUESTRO

Il sequestro, disposto sulla base del Codice Antimafia, ha colpito il patrimonio di un imprenditore barese di 68 anni, Matteo Fornelli. Le indagini dei Carabinieri del Reparto Operativo di Bari hanno consentito infatti di dimostrare che il patrimonio accumulato dall’imprenditore, già sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, è stato realizzato attraverso il reimpiego di proventi derivanti da attività illecite. Nel 2003 l'imprenditore era stato condannato per "associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni poiché d’accordo con esponenti criminali di rilievo, con il ricorso al metodo della sopraffazione e della violenza, aveva imposto a molti commercianti la fornitura degli apparati tecnici da gioco elettronico". Dopo quella condanna, come emerso dalle indagini, è riuscito a reinserirsi nel tessuto economico del capoluogo attraverso una rete di società, tutte intestate formalmente a familiari e prestanome. Il provvedimento emesso dal Tribunale prevede la facoltà d'uso per le aziende poste sotto sequestro, per salvare i posti di lavoro.

L'operazione odierna va ad aggiungersi ad un altro importante sequestro già effettuato quest'anno dai carabinieri di Bari sempre nel settore del gioco d'azzardo. A marzo scorso, infatti, un sequestro di beni del valore di 50 milioni di euro colpì il patrimonio del pregiudicato Francesco Vavalle, ritenuto vicino al clan Mercante.

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