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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Malato terminale, sposa la sua compagna in ospedale prima di morire

La storia di Francesco (nome di fantasia), 38enne della provincia di Bari, e della sua compagna: le nozze prima di Natale all'Oncologico, pochi giorni prima della sua scomparsa

Un momento di gioia, uno spazio di felicità strappato alla sofferenza e ad uno destino purtoppo segnato. Non ha un lieto fine, la storia di Francesco e Maria (nomi di fantasia), ma parla di coraggio e di amore, nonostante il dolore.

Il racconto delle nozze viene dall'Oncologico 'Giovanni Paolo II' di Bari, dove la coppia, due giorni prima di Natale, si è unita in matrimonio. Lui, 38enne della provincia di Bari, affetto da un linfoma non curabile, quando ha visto l'aggravarsi delle sue condizioni, capendo che la situazione non lasciava ben sperare, ha espresso un solo desiderio: convolare a nozze con la compagna, per suggellare la loro unione e tutelare le due figlie nate dal loro amore.

Raccogliendo il desiderio di Francesco, l'intero reparto di Ematologia, dove l'uomo era ricoverato, si è attivato per celebrare il matrimonio. Su sollecitazione del dottor Antonello Rana e dell’infermiera Rosalba Fracchiolla, i veri motori del “sì” speciale, la macchina burocratica si è messa in moto: "Abbiamo provveduto a contattare la direzione sanitaria guidata dal dottor Alessandro Sansonetti che si è dimostrata competente e tempestiva nella gestione di una problematica di raro riscontro, e la dottoressa Maricla Marrone medico legale che, distintasi per la grande umanità, ha prontamente interpellato Alessandro dell’Erba, ordinario di medicina legale dell’Università di Bari e il Direttore Generale del Comune di Bari, Vito Leccese che immediatamente si è attivato fornendomi la disponibilità, extra doveri di ufficio, della dottoressa Olga Scattarelli", racconta il dottor Attilio Guarini, direttore dell'Unità Operativa Complessa di Ematologia. Pronti a rispondere “presente” anche il cappellano dell’Oncologico, don Mario Persano, e l’assistente sociale Anna Saccinelli, oltre che gli ufficiali di stato civile del comune di Bari.

E così, due giorni prima di Natale, il sì nella chiesa dell’ospedale. Niente smoking per lui, né abito bianco per la sposa, ma la gioia, pur nella sofferenza, di veder la loro unione riconosciuta e consacrata. Soltanto cinque giorni prima, purtroppo, di essere divisi dalla vita e dalla malattia.

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