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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca San Girolamo - Fesca

Il cantiere infinito di San Girolamo, i residenti delusi: "Un altro inverno tra desolazione ed isolamento"

Il maltempo di ieri ha provocato più malumori che danni tra gli abitanti della zona, stanchi per un cantiere cominciato da qualche anno e non ancora completato

"Non sappiamo se si faccia ancora in tempo a correre ai ripari anche se lo speriamo vivamente vista la delusione per un’opera attesa da tanti anni ma che non ha prodotto i risultati sperati sotto diversi punti di vista che andremo a dettagliare successivamente". L'amarezza dei residenti non riesce a placarsi, un po' come il vento che in questi giorni ha soffiato sul lungomare di San Girolamo. Ieri le (prime vere) mareggiate d'autunno hanno assottigliato le spiaggette di ciottoli piazzate quest'estate, trasportando anche qualche sasso e alghe a riva. A preoccupare, però, gli abitanti della zona, è la prosecuzione dei lavori, cominciati nel 2015 i quali sembrano non avere mai fine, con date di ultimazione slittate anno dopo anno fino al 2019. 

I residenti: "Esterrefatti e stanchi"

San Girolamo, così, si appresta a vivere un altro inverno (si spera l'ultimo), fatto di cantieri e con l'impossibilità di godere completamente del tanto agognato lungomare: "Ad oggi - spiega Francesco Albergo, presidente del Comitato di residenti - non se ne vede la fine e non c'è una data certa di fine lavori. I commercianti e i residenti che insistono su quel tratto vivranno altri mesi di desolazione ed isolamento" Gli abitanti si dicono "esterrefatti, soprattutto se pensiamo ai tempi impiegati per la realizzazione di quest’opera non ancora completata, ai tanti soldi pubblici spesi e non da ultimo, ai tantissimi sacrifici sopportati dai residenti e commercianti per ottenere questo risultato mediocre". Sotto accusa, in particolare, la capacità dei frangiflutti di arginare l'impeto del mare, in una giornata che, come fanno notare i cittadini, non è inedita in un periodo invernale: "Venti nodi - aggiungono - sono da considerarsi una costante per un maestrale dalle nostre parti. Non abbiamo le competenze tecniche specifiche per giudicare, ma quello che accade è sotto gli occhi di tutti e non servono luminari per capire che tale opera non ha colto l’obiettivo a pieno. Se c'è un lungomare coperto dai frangiflutti - rileva Albergo - un vento di questa forza non dovrebbe essere così impattante". Raffiche di delusione, dunque, che s'infrangono sulle transenne della passeggiata ancora inagibile e sulle strutture della grande piastra sul mare, in via di completamento, a quanto pare, entro gli inizi del nuovo anno. A gennaio, auspicano da Palazzo di Città, potrebbe essere aperto il tratto davanti ai palazzi 'Equatore', connettendo, finalmente le due parti del lungomare ancora chiuse. L'auspicio è che non vi siano ulteriori perdite di tempo legate alla complessità dei cantieri.

Galasso: "A gennaio apriamo tratto Equatore"

Il Comune risponde proprio alle osservazioni, in particolare a quelle sui ritardi e sulla situazione dei frangiflutti: "Rispetto alla previsione temporale ci sono stati ovviamente degli allungamenti - spiega l'assessore Giuseppe Galasso a BariToday - ma stiamo completando un'opera che si attende da decenni. Ricordiamo anche prima dei lavori come il lungomare, in giornate come quella di ieri, era invaso da pietre e acqua". Sui ciottoli 'mangiati' dalle onde, come rilevato anche dalla consigliera comunale Irma Melini, Galasso spiega che "si tratta di un fenomeno normale, tant'è che ogni primavera, su altre spiagge simili, come quella di Torre Quetta, interveniamo con il ripascimento". 

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